Il Governo non molla il Gargano: dichiarato lo stato d’emergenza, sul piatto 10,5 milioni
Provvedimento che fa il paio con la dichiarazione dello stato di calamità del Governo Martina per i danni causati alle strutture aziendali, sul quale si è espresso Lonigro
Il Governo non molla il Gargano e dichiara lo stato d’emergenza per le zone colpite. Il Consiglio dei ministri infatti ha stanziato 10,5 milioni di euro che serviranno a fronteggiare le prime difficoltà, autorizzando il ministro dell'Economia a disporre il differimento delle scadenze delle imposte al 20 dicembre.
Dichiarazione che si aggiunge al decreto del ministro Martina che ha dichiarato lo stato di calamità per i danni alle strutture aziendali nei territori dei comuni di Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Manfredonia,Mattinata,Monte Sant’Angelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Severo, Vico del Gargano e Vieste.
Così i parlamentari di Manfredonia e di Foggia, Michele Bordo e Colomba Mongiello: “Il provvedimento è un primo grande passo avanti. Certo, nelle prossime settimane, saranno necessarie altre risorse a favore di agricoltori, stabilimenti balneari, aziende e cittadini per tutti i danni subiti. Ci auguriamo, comunque, che la misura assunta dal Governo contribuisca a spegnere le polemiche fatte in questi giorni da alcuni parlamentari di Forza Italia che pensavano, evidentemente, di poter sfruttare l’alluvione e il dramma di migliaia di cittadini solo per propaganda politica”.
Il sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto. “Insieme alla dichiarazione dello stato di calamità da parte del ministro Martina questo provvedimento è la concreta dimostrazione di un’attenzione e di un impegno che non sono mai venuti meno, in linea con quanto detto nei giorni e sui luoghi della catastrofe da diversi esponenti del Governo e dallo stesso premier Matteo Renzi. Per quel che mi riguarda ho lavorato e continuerò a lavorare perché il territorio e le popolazioni danneggiate ricevano un sostegno non effimero. Senza ignorare e senza nascondere le difficoltà oggettive che rendono faticoso il raggiungimento di questo obiettivo.” Il
Il senatore di Forza Italia, Lucio Tarquinio: “Quello di oggi è solo un primo intervento da parte del Governo, dopo le mozioni e le numerose sollecitazioni arrivate dai parlamentari di Forza Italia. Nell'ambito della legge di stabilità non ho infatti individuato gli interventi per la ricostruzione delle aree colpite dall'alluvione. Presenteremo emendamenti che consentano al Gargano e alle sue imprese di superare questo drammatico momento, sperando che il Governo non si concentri solo su alcune parti dell'Italia dimenticando le altre.
Sulla dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica per i comuni del Gargano alluvionati ai primi di settembre, firmata dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, si è espresso anche il consigliere regionale, Pino Lonigro. “Questo Decreto ha dichiarato solo l’eccezionalità degli eventi calamitosi per i danni causati alle strutture aziendali e solo nei territori espressamente indicati . Perché invece non ha previsto la concessione delle provvidenze per le aziende agricole dell’intera Capitanata, che hanno subito danni di entità superiore al 30% della produzione, dovuti sempre alle avverse condizioni meteorologiche?
La Regione Puglia, con delibera n. 1863 del 9 settembre, ha dichiarato lo stato di crisi per l’agricoltura nell’intera provincia di Foggia e ha chiesto al Ministero l’emanazione del decreto di calamità per l’evento eccezionale, richiedendo contributi in conto capitale per gli agricoltori interessati, pari all’80% del danno accertato, oltre a prestiti di ammortamento quinquennale, alla proroga delle operazioni di credito agrario e ad agevolazioni previdenziali.
Successivamente, con delibera n. 1932 del 29 settembre, ha richiesto in aggiunta al riconoscimento del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi per le strutture aziendali, anche la concessione delle provvidenze alle aziende agricole dell’intera Capitanata con danni di entità non inferiore al 30% della produzione, come accertato dall’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Foggia, Servizio Alimentazione, che ha verificato danni alle colture, alle strutture aziendali, alla pesca, all’acquacoltura e alle infrastrutture agricole.
Invece, purtroppo tutto ciò non si è verificato, tanto che molti agricoltori di tutta la Capitanata che per le piogge di quei giorni hanno visto andare perdute le coltivazioni orticole, di uva, pomodori, olive sono stati dimenticati insieme agli operatori dell’acquacoltura e della pesca. Con questo decreto, tante aspettative sono andate in fumo purtroppo. Ci aspettavamo una diversa e più oggettiva considerazione da parte del ministro Martina, che nelle giornate drammatiche del nubifragio e nei giorni desolanti successivi aveva enfatizzato la sensibilità nei confronti di un settore in ginocchio e assicurato il proprio sostegno incondizionato.
Spero che il governo si accorga dell’errore commesso e ponga rimedio, perché è urgente affrontare i gravi problemi che attanagliano la nostra agricoltura, seriamente in difficoltà in questo momento. Quello agricolo è un settore strategico dell’economia della Capitanata e di tutta la Puglia: per questo va aiutato e sostenuto con atti straordinari, che diano respiro alle tante aziende agricole, altrimenti a serio rischio di tracollo finanziario”.