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Economia

Gino Lisa, dai tempi dilatati alla distribuzione dei fondi: tutti i dubbi del comitato foggiano sulla delibera regionale

Maurizio Gargiulo e Marialuisa d'Ippolito scrivono a Emiliano e agli assessori Piemontese, Di Gioia e Nunziante sui contenuti della Dgr. Diverse le criticità evidenziate, e una proposta: "Far ripartire subito i voli nel 2018 per dar un segno della volontà di rilanciare l'aeroporto"

Gino Lisa, e allungamento della pista. Dopo la conferenza stampa di Emiliano, Piemontese, Di Gioia e Nunziante nella quale il Governatore della Puglia ha prospettato l’ipotesi di dislocare presso l’aeroporto civile il Centro strategico e la sede operativa della Protezione Civile Regionale, il Comitato ‘Vola Gino Lisa’ scrive al presidente della regione e assessori regionali, in merito al Consiglio Comunale Monotematico dello scorso 9 ottobre. Come preannunciato nel corso dell’incontro in oggetto, è stata nostra cura soffermarci sui contenuti della DGR 1590/ 2017, “Fondo Sviluppo e Coesione 2007/2013. Delibera CIPE 62/2011-Aeroporto di Foggia. Atto di indirizzo“, per valutarne la coerenza dei contenuti, in termini di procedure e di tempi, con le intenzioni e con l’obiettivo sempre più urgente di chiudere l’annosa storia dell’allungamento della pista di volo per realizzare un’aerostazione funzionante, in grado di soddisfare le plurime esigenze di mobilità di un vasto territorio che prevarica i confini della Capitanata”.

I dubbi sulla Delibera

“Dobbiamo rilevare che dalla Delibera, il cui oggetto è il finanziamento per l’allungamento della pista, non è chiaro come si intendano coordinare, anche sotto il profilo temporale, le procedure per la collocazione della Protezione Civile con l’avvio dei lavori per l’allungamento della pista e con l’utilizzo integrale del finanziamento disponibile. Al Punto 3 della Delibera 1590/2017, nel demandare ad AdP SpA, di concerto con la Sezione regionale Protezione Civile e la Sezione Infrastrutture per la Mobilità, il compito di elaborare uno studio che preveda il potenziamento infrastrutturale dell'Aeroporto di Foggia, sia per le esigenze di mobilità dei cittadini, sia per costituirne un centro strategico e polo logistico della Protezione Civile regionale, non è chiaramente individuato il contenuto dello studio commissionato”, precisano Maurizio Antonio Gargiulo, e Marialuisa d’Ippolito, presidente e vice presidente del Comitato.

Gargiulo e d’Ippolito proseguono: “Se lo stesso debba vertere esclusivamente sulla collocazione nel sedime aeroportuale delle infrastrutture e della logistica da destinare alle esigenze operative della protezione civile, senza interferire e/o ritardare la realizzazione del progetto di allungamento della pista già in fase procedurale avanzata, o se, la Regione e quindi AdP intendano impelagarsi in una nuova progettazione complessiva ricominciando da zero l’iter autorizzativo, non essendo più obbligate, in base alla nuova normativa UE e date le caratteristiche dello scalo, ad una notifica, (come affermato anche dall’assessore Piemontese più volte), ma solo ad una mera comunicazione”.

Tempi dilatati?

“Peraltro, non essendo stato individuato un termine per l’espletamento del compito assegnato ad AdP e alla Sezione Regionale della Protezione civile, si prospetta anche la concreta, perniciosa possibilità che già nella fase di elaborazione i tempi si dilatino discrezionalmente. Da qui i primi quesiti: si intende realizzare il progetto di allungamento della pista di volo, già approvato, anticipando in tal modo la realizzazione delle nuove opere necessarie per l’insediamento della Protezione Civile ancora da progettare? La realizzazione in due tempi, sulla base di una nuova progettazione oggetto di un nuovo finanziamento, probabilmente non incorrerebbe negli aiuti di stato. O si intende procedere con un nuovo progetto complessivo, ricominciando quindi da zero tutto l’iter autorizzativo?”

Il Comitato fa anche presente che per la realizzazione del progetto di allungamento della pista è necessario espletare quanto prima le ultime formalità, onde poter completare i lavori entro agosto 2020: “avviare gli espropri (in scadenza a ottobre 2018); ottemperare da parte dell’ENAC, nei tempi dovuti, alle prescrizioni contenute nel Decreto di compatibilità ambientale rilasciato del Ministero dell’Ambiente datato 18 giugno 2015 al progetto “Prolungamento della pista di volo RWT 15/33”, molte delle quali obbligatoriamente in via preventiva all’inizio dei lavori dei lavori da concludere, comunque, entro il 2020; avviare immediatamente, in relazione ai punti in precedenza discussi, una nuova richiesta di inserimento del Gino Lisa nell’elenco degli scali di interesse Nazionale”.

Riprendere i voli dal 2018

Secondo Gargiulo e d’Ippolito riprendere i voli rappresenterebbe un segno tangibile e immediato della volontà di rilancio dello scalo foggiano, anche con la pista non ancora allungato. Progetto realizzabile per il comitato Gino Lisa, “basando nuovamente a Foggia già dalla Pasqua 2018 i 2 velivoli antincendio Fire Boss che prima vi erano presenti, predisponendo così la piena operatività dello scalo, dei suoi servizi di torre ed antincendio, per l’imminente stagione estiva 2018. A tale scopo però è fondamentale che su Foggia vengano praticate tariffe di utilizzo non superiori a quelle in uso a Bari e Brindisi dal momento che il Contratto di Servizio alla base della concessione quarantennale di ENAC prevede un pari trattamento per tutti e 4 gli scali pugliesi dati in concessione”.

Con tariffe a regime commerciale, su Foggia, già dalla prossima stagione estiva (da Aprile 2018), sarà dunque possibile la ripresa dei voli charter con tour operator locali e compagnie aree già contattate (investimenti PRIVATI diretti già allo studio, senza bando di gara) nella prossima stagione turistica 2018, la ripresa dei voli di linea con compagnie aeree da interessare tramite appositi bandi di gara (investimenti PUBBLICI, come i 7 milioni di incentivi citati dal Presidente Emiliano per Foggia e Taranto). In merito possono essere utili le analisi contenute nell’elaborato ”Aeroporto: mobilità, sviluppo e occupazione per la Capitanata“, redatto dal nostro gruppo tecnico e consegnato recentemente all SSLL".

Distribuzione dei fondi

Il rischio paventato sul dilatarsi dei tempi si evidenzia anche nel punto 4 della Delibera 1590/2017: “Nel demandare ad AdP SpA, di concerto con la Sezione regionale Protezione Civile e la Sezione Infrastrutture per la Mobilità, l'elaborazione di uno studio tecnico economico dei costi di funzionamento dell'aeroporto di Foggia a supporto di una procedura per il riconoscimento SIEG, (Servizi di Interesse Economico Generale ), ovvero di altro regime di aiuto o non aiuto comunitario, stante la complessità e i vincoli posti dalla CE nell’accordare i finanziamenti in questione, non è specificato per quali delle attività aeroportuali non economiche si intenda inoltrare la richiesta. Segnaliamo che anche in questo caso, non essendo stato individuato un termine per l’espletamento del compito assegnato, si prospetta la concreta, perniciosa possibilità che già nella fase elaborativa i tempi si dilatino discrezionalmente, condizionando il tempestivo invio della relativa notifica alla CE”.

Dubbi anche sul punto 5 della Delibera, relativo alla rimodulazione dei fondi: “Nel presupposto che si faccia riferimento ai 14 milioni di euro già destinati all’allungamento della pista, cosa si intende chiedere? Un’integrazione del finanziamento già stanziato dal CIPE per il prolungamento pista, (Delibera 62/2011 e Accordo Quadro 05/2013), a copertura degli ulteriori oneri per i lavori da eseguire per l’insediamento della Protezione Civile all’interno del sedime aeroportuale, riformulando poi la richiesta alla UE per l’utilizzo del 100% dei fondi? Oppure, a parità di finanziamento, una diversa distribuzione dei 14 milioni a copertura anche delle spese necessarie per le opere destinate alla Protezione Civile? Se è vero – concludono Gargiulo e d’Ippolito –, come affermato dal Presidente Emiliano, che in tal caso la CE non potrebbe eccepire sull’uso integrale dei fondi trattandosi di Protezione Civile, (fuori dalle logiche commerciali), tuttavia i 14 milioni di euro sono appena sufficienti per il progetto pista (espropri compresi), ed è evidente che questa malaugurata seconda ipotesi comporterebbe uno stop a tempo indeterminato di qualunque progetto di riattivazione dello scalo foggiano”.

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