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Tagli in busta paga, fino a 550 euro in meno: “Se la fame vuoi fare all’Ataf devi lavorare”

Sit-in di protesta davanti a Palazzo di Città contro i tagli in busta paga compiuti dall’azienda. Raffaele Ferrantino: “Senso di responsabilità e disponibilità a mettere in sicurezza la situazione finanziaria”

Questa mattina i lavoratori dell’Ataf sono scesi in strada per protestare contro le decurtazioni in busta paga adottate dall’azienda. Nel corso del sit-in organizzato dai sindacati davanti Palazzo di Città sono comparsi cartelli con su scritto “Se la fame vuoi fare all’Ataf devi lavorare” e “Da 300 a 700 euro in meno in busta paga”, segnale evidente del disagio arrecato a 230 lavoratori e alle loro famiglie che da questo mese percepiranno uno stipendio al limite della sussistenza, così come evidenziato dalle sigle territoriali.

Il secondo tentativo di conciliazione svoltosi il 18 agosto scorso presso la prefettura di Foggia alle presenza di Maria Tirone, Raffaele Ferrantino, del direttore generale e dell’assessore Morese, si era concluso con il nulla di fatto. Ancora una volta in quella occasione era stato chiesto ai vertici aziendali di sospendere la disdetta di tutti gli accordi di 2° livello e le conseguenti decurtazioni in busta paga dal mese di agosto che variano da 300 a 550 euro.

Per i sindacati, i provvedimenti presi dall’azienda che gestisce il servizio di trasporto urbano ed extraurbano,  sarebbero l’effetto dei mancati trasferimenti dovuti da parte del Comune, del nuovo regolamento della sosta tariffata e del rinnovo di accordo con Ferrovie del Gargano sul biglietto unico integrato: “Da calcoli fatti, le nuove tariffe ed agevolazioni a varie  categorie, daranno origine a minor entrate per circa un milione di Euro”. Inoltre da settembre per mancanza del numero di autobus il servizio dovrebbe subire una riduzione così come il contributo regionale (di 400mila euro).

Sulla questione si è fatto sentire il direttore di Ataf: “La fase di confronto che la dirigenza di Ataf SpA sta portando avanti con le organizzazioni sindacali necessita di un clima disteso, che favorisca il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise nell'interesse dell'azienda e dei lavoratori. Il sit-in organizzato dai sindacati davanti Palazzo di Città, da questo punto di vista, pur essendo un'iniziativa del tutto legittima non aggiunge elementi di novità al percorso concordato da ultimo all'esito del vertice tenuto in Prefettura nei giorni scorsi”.

Raffaele Ferrantino ha ricordato che il 18 agosto in Prefettura è stato fissata la data del tavolo tecnico al fine di discutere delle questioni che oggi sono all'attenzione delle organizzazioni sindacali, del Consiglio di Amministrazione e della proprietà. L’appuntamento è al 7 settembre prossimo. “Sarà quello il luogo in cui impegnarsi per raggiungere un'intesa utile a soddisfare le esigenze di tutte le parti in causa, non dimenticando mai che in questa fase delicata e difficile occorrono il massimo del senso di responsabilità e una disponibilità a mettere in sicurezza la situazione finanziaria dell'azienda. Obiettivi che, sono certo, sindacati e lavoratori considerano prioritari e fondamentali per difendere il patrimonio pubblico rappresentato da Ataf SpA" ha concluso il direttore dell’azienda.

L'ATAF METTE LE MANI IN BUSTA PAGA

                                                                                             

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