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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Consorzio Pietra Apricena: "Regione Puglia non eroga contributo e le banche godono"

Consorzio Pietra Apricena: "L'Europa dispone gli aiuti, la Regione Puglia non paga e gli interessi passivi bancari erodono i contributi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Il Consorzio Pietra Apricena denuncia il grave ed irreparabile danno finanziario ed economico subito a causa del mancato pagamento a saldo del contributo pari al 75mila euro per il Programma Promozionale all'Esportazione anno 2009 Legge 83/89 finanziato con Fondi Europei. Per l'intero programma le spese ammesse, dopo una puntigliosa rendicontazione, ammontavano ad euro 214.500 per un contributo totale di euro 150.000. Dopo il pagamento di un acconto pari a 75000 restava da liquidare il saldo, che da bando doveva essere pagato entro la fine dell'anno 2010.

Dapprima un contenzioso amministrativo innanzi al TAR ed al Consiglio di Stato, avviato da un Consorzio escluso dalla graduatoria finale, e successivamente la farraginosità burocratica hanno ritardato di due anni la rendicontazione delle spese. Finalmente, dopo quattro anni dal momento del sostenimento delle spese, con Atto Dirigenziale del 4/3/2013 è stato autorizzato il pagamento del saldo ma, di questo mandato si è persa ogni traccia ed oggi a distanza di ulteriori nove mesi ancora non se ne sa nulla.

Naturalmente tutti questi soldi investiti per fiere e quant'altro i consorziati non li avevano, per cui il Consorzio ha chiesto ed ottenuto un finanziamento dalla banca contro pagamento di interessi passivi con tutte. Orbene, dal 2011 ad oggi, tra interessi passivi, annessi e connessi, la banca ha addebitato quasi 40mila euro pari ad oltre il 53% del contributo. A questo punto è normale chiedersi chi ha goduto dei finanziamenti europei: il Consorzio o la Banca?

E viene ancora da chiedersi: perché mai la Regione Puglia continua ad emanare bandi per la internazionalizzazione quanto non è capace di liquidare i vecchi progetti completamente ammessi al finanziamento? Ancora una domanda: i politici regionali sono consapevoli dell'enorme danno economico e finanziario che arrecano all'economia locale con questo loro modo di fare politica più da "fanfaroni" che da "servitori" della popolazione e per lo sviluppo del territorio?

Una considerazione finale da parte di tutti i consorziati: mai più aderire a progetti regionali perché alla fine ci rimetti anche le penne. In un periodo di crisi come questo, dove ogni imprenditore cerca di economizzare su tutto, è impensabile regalare soldi alle banche che già ne succhiano abbastanza. Il peggio è che ad oggi, 15 dicembre 2013, ancora non se ne sa nulla nonostante le ripetute ed insistenti richieste agli uffici competenti ed ai politici locali.

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