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Mercato del Venerdì in via Miranda. L'allarme di Unimpresa: "Così rischia di chiudere"

Nell'area mercatale di via Miranda ormai si sopravvive. Il distributore di carburanti della Coop minaccia la sopravvivenza del mercato settimanale di Foggia, che ai bei tempi accoglieva 700 venditori ambulanti

L'Unimpresa BAT scrive al sindaco, all'assessore al Commercio e al Prefetto di Foggia per denunciare "la triste vicenda che in queste ore sta mettendo in fortissimo stato di agitazione gli ambulanti del mercato di Foggia che si svolge il venerdì nell’area Ipercoop". 

La federazione con sede ad Andria che si occupa del commercio su aree pubbliche, denuncia quanto accaduto il 21 settembre scorso "quando gli operatori hanno trovato l’area indisponibile per una parte importantissima e la modifica strutturale delle vie d’accesso e di fuga, con profondo pregiudizio anche per la questione relativa alla sicurezza. La costruzione di una pompa di erogazione di carburanti di proprietà della Grande Distribuzione Organizzata, un impianto la cui realizzazione già provocò alcuni anni fa l’agitazione dei benzinai foggiani che temevano e temono ancora oggi gravissime ripercussioni sulle già flebili e diminuite vendite a causa della crisi economica e dei consumi. La costruzione di un impianto di distribuzione Gpl o Metano costruito proprio sull’area mercatale, al punto da comprometterne utilizzo e montaggio delle attrezzature di vendita dei concessionari di posteggio. Un impianto che, di norma, andrebbe costruito sulle strade statali ed autostrade ma che invece viene eretto nell’area mercatale foggiana"

Spiegano da Unimpresa BAT: "Un trasferimento, quello del 2008 in via Miranda, una zona decentrata lontana dal centro urbano, praticamente nell’area dell’Ipermercato e centro commerciale, che vide contrarie le associazioni di categoria ed in particolare la Unimpresa che nel corso degli anni ha colto il profondo grido di dolore degli ambulanti concessionari di posteggio che hanno visto vanificare i propri investimenti e la propria rendita commerciale, con centinaia di operatori che addirittura hanno rinunciato a frequentare quello che un tempo era il più numeroso e produttivo mercato del meridione d’Italia. L’allora amministrazione comunale non tenne conto neppure delle 12mila firme contrarie al trasferimento raccolte tra i cittadini foggiani e operò quella scelta sciagurata e fallimentare. Oggi la questione assume una piega ancor più drammatica"

Il presidente Unimpresa e Coordinatore CasAmbulanti Italia, Savino Montaruli, ha dichiarato: “le proteste degli ambulanti del mercato di Foggia sono il risultato di anni di assoluto stato di abbandono del mercato e della sua programmazione commerciale. Ora che si è giunti alla fase di collaudo dell’impianto carburanti dell’Ipercoop si è giunti al culmine di una situazione che evidentemente fino ad ora era stata sottaciuta, trascurata e presa sottogamba da tutti coloro che hanno continuato a tenere gli occhi chiusi ed a non volersi compromettere. Quanto accaduto sull’area mercatale venerdì 21 settembre era ampiamente prevedibile e nulla si è fatto per evitarlo. Sin dal suo trasferimento dal centro in estrema periferia abbiamo contestato la scelta dell’amministrazione comunale la quale, non si sa ancora bene con quali forme di sostegno, politico o forse addirittura polisindacale, sia andata avanti portando centinaia di commercianti ambulanti allo stato in cui si trovano oggi. Ora il mercato rischia seriamente di essere chiuso per motivi di sicurezza e sin da ora inviamo al presente anche al Prefetto di Foggia affinché si attivino azioni preventive per evitare che ciò possa accadere, con conseguenze inimmaginabili sul piano sociale ed economico per l’intera città di Foggia". 

"Attendiamo un’urgente ed immediata convocazione da parte dell’assessore Amorese e del Sindaco di Foggia per prevenire eventuali altre azioni che potrebbero addirittura giungere alla chiusura del mercato del venerdì con ricerca delle responsabilità e richiesta di punizione ai sensi di legge. Le amministrazioni comunali foggiane hanno avuto il demerito di aver distrutto, negli anni e con azioni negative, quello che era il più affascinante mercato del Meridione d’Italia con oltre 700 concessionari di posteggio. Oggi sono appena qualche centinaio i 'sopravvissuti' e questo deve far riflettere, politicamente ma anche sul piano sindacale, visto che per occupare uno stallo, di medie dimensioni, in estrema periferia e senza la produttività necessaria vengono richieste somme che superano i mille euro pro capite l’anno. Un salasso, una vessazione che fino ad oggi non ha trovato reale contrasto e questa è un’aggravate rispetto a tutto quanto sta accadendo”, ha concluso il sindacalista andriese dalla cui zona d’intervento giungono centinaia di concessionari di posteggi nei mercati foggiani.

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