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Economia

Emergenza abitativa: De Santis presenta la mozione per istituire il canone sociale

Il Consigliere di Sel: "A differenza dei bandi di edilizia residenziale pubblica, potranno accedere al canone sociale anche le persone che si trovano in stato di occupazione abitativa"

Il consigliere comunale di Sel, Leonardo De Santis, ha inoltrato al Presidente del Consiglio e al sindaco, la mozione per l'istituzione del canone sociale.

"Premesso che - afferma De Santis -  E’ necessario iniziare ad interessarsi delle condizioni di vita dei nostri  concittadini più deboli, e tenuto conto della delibera di consiglio comunale 102 del 13 dicembre 2004, che quantifica i dati dell’emergenza abitativa stimando in 656 gli alloggi necessari per dare una casa a chi vive in “grotte, baracche, containers e alloggi impropri, box e alloggi con superficie inferiore ai 50 metri quadrati”.

"Considerato che - aggiunge l'esponente di Sel - Nella stessa delibera si stima che alla nostra comunità servono almeno 2500/3000 alloggi popolari per far fronte a famiglie che vivono in situazione di disagio e a queste esigenze deve rispondere, in primo luogo, il PUG perché case e territorio, di chiunque sia la proprietà legale, sono beni di interesse collettivo, sono beni comuni.“

"E ritenuto che - conclude il consigliere comunale - Nell’attuale situazione di crisi economica è ,anche,  necessaria l’azione di tutela degli inquilini in quanto sempre in periodi di crisi i ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri, aggiungendo gli effetti di  crisi anche dei nuclei familiari  per effetto di separazioni, figli che non possono contribuire all’economia familiare per mancanza di occupazione,  accade che spesso  la condizione di inquilini coincide con la povertà pertanto è indispensabile costruire risposte dignitose alle necessità abitative dei più deboli",

con la presente s'impegna il sindaco e il presidente del consiglio a istituire il canone sociale

COME FUNZIONA IL CANONE SOCIALE

I proprietari di alloggi da affittare sul mercato, mettono a disposizione a  canone calmierato, le abitazioni sfitte in idonee condizioni sotto il profilo dell'abitabilità. Viene istituito un fondo di garanzia della consistenza di circa 100.000 Euro  rinnovabili, a garanzia dei canoni non pagati eventualmente dall'inquilino fino  a un massimo di sei mesi.

Potranno accedere al canone sociale tutti i residenti della Città da almeno 6  mesi, senza nessuna distinzione fra cittadini italiani, comunitari o extracomunitari, che abbiano un provvedimento di sfratto esecutivo, siano residenti nell'abitazione posta a procedura di sfratto, non siano proprietari  di casa e assegnatari di una casa popolare, abbiano un reddito ISEE uguale o  inferiore alla soglia di povertà 2010 fonte ISTAT. 

A differenza dei bandi di edilizia residenziale pubblica, potranno accedere al  canone sociale anche le persone che si trovano in stato di occupazione abitativa.

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