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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Lucera

La Consulta affonda i Tribunali minori: bocciata la richiesta di referendum

Nulla da fare, quindi per il tribunale di Lucera e le sezioni distaccate di Apricena, Cerignola, Manfredonia, San Severo e Rodi Garganico. La richiesta era stata presentata da nove consigli regionali

E’ inammissibile: così la Corte costituzionale ha definito la richiesta di referendum presentata dai consigli comunali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia - Giulia, Liguria, Marche, Piemonte e Puglia, di consultazione abrogativa sulle norme statali che hanno tagliato un migliaio di uffici giudiziari in Italia.

Sono in tutto 34 i tribunali, le sezioni distaccate della Corte d’Appello e le sedi dei giudici di pace, dismessi nelle sole sei province pugliesi. Nulla da fare, quindi per il tribunale di Lucera e le sezioni distaccate di Apricena, Cerignola, Manfredonia, San Severo e Rodi Garganico

“Questa bocciatura ha dell’incredibile e solo la lettura delle motivazioni della sentenza della Consulta potrà chiarirne le ragioni, dato che il referendum è stato ritenuto ammissibile dalla Cassazione, perché sono state rispettate le procedure previste dalla Costituzione”. È il commento a caldo, del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna.

Il problema rimane, fa notare Introna e restano anche le ricadute negative e i risparmi mancati, nonostante gli interventi normativi siano motivati da esigenze di spending review. “Il Governo nazionale non potrà che riflettere sul perché molte amministrazioni comunali, gli ordini professionali e i cittadini abbiano sostenuto a fondo questa iniziativa delle nove Regioni. L’organizzazione del sistema giudiziario deve tenere in debito conto che non può essere in alcuna maniera negato il diritto dei cittadini a un accesso più diretto alla giustizia”.

La battaglia del Consiglio regionale pugliese non si ferma, fa sapere il presidente Introna. “D’intesa con le Amministrazioni comunali, continueremo sollecitare correttamente il confronto con il Governo e il Ministero, per garantire la sopravvivenza delle sedi giudiziarie territoriali, i cosiddetti tribunali minori o distaccati. E valuteremo con le altre Regioni l’opportunità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea”.

Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore:  "La lettura delle motivazioni spiegherà l’aspetto formale della questione. Quello politico, invece, resta tale e quale, ed è grave che con un colpo di spugna non solo vengano chiusi e liquidati i tribunali cosiddetti minori, ma sia impedito alle istituzioni locali, in rappresentanza dei cittadini, di avere un qualche ruolo, una voce in capitolo.

Ben nove regioni in Italia, fra cui la Puglia, hanno chiesto il referendum abrogativo per tale intervento normativo e questo il governo non può ignorarlo, la democrazia si basa sulla volontà popolare.
Quell’intervento normativo va rivisto e corretto.

Sono d’accordo con quanto detto dal presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, e cioè sulla necessità che il nostro Consiglio e la Regione continueranno con le amministrazioni comunali a incalzare Governo e Ministero, per la sopravvivenza delle sedi giudiziarie territoriali, valutando la opportunità di ricorrere alla corte di giustizia europea".

E il consigliere de 'La Puglia per Vendola', Anna Nuzziello: “Come potrà la gente continuare a confidare nella presenza delle istituzioni nel territorio se  la Corte costituzionale avalla l’operato del Governo che ha deciso di tagliare circa mille tribunali minori tra cui quello di Lucera? Nell’attesa della motivazione della sentenza –bisogna fare una serie riflessione politica sulla vicenda, perché un Governo che si definisca democratico non può ignorare quella che è la volontà di ben nove regioni, quasi la metà di quelle italiane.

Il diritto alla giustizia è sancito dalla nostra Costituzione e in questa maniera viene seriamente compromesso, senza contare l’ovvio malcontento della popolazione, delle associazioni degli avvocati e degli operatori della giustizia. Come si potrà, senza il Tribunale di Lucera e tutte le sezioni distaccate del suo Circondario, oltre che numerosissime sedi di Uffici del Giudice di Pace, controllare un territorio vasto come quello dei Monti Dauni e soprattutto del Gargano, una zona che vive un momento critico di lotta alla criminalità organizzata,  che solo con la costante presenza della procura lucerina si poteva arginare? All’indomani della lettura delle motivazioni bisognerà ancora una volta creare una rete ed una sinergia per fare fronte comune dal punto di vista politico ed istituzionale, ma il tempo stringe e garantire un diritto sancito dalla Costituzione come quello alla giustizia non permette deroghe”.

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