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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Mongelli ‘incassa’ l’IMU: il 5,5 sulla prima casa e il 10,6 sulla seconda

La Corte dei Conti chiede conto di circa 85mila euro spese dalla passata amministrazione. De Vito contro il Corpo di Polizia Municipale su una presunta parentopoli interna, chiede una commissione d'inchiesta

"Passa l’approvazione dell’aumento IMU al Comune di Foggia. E seppur con una coalizione che ha dato ampia dimostrazione di far acqua da tutte le parti, di fronte al rischio di risolvere anticipatamente la consiliatura l’atto viene approvato a larghissima maggioranza (l‘aumento dell‘imposta è propedeutico al bilancio di previsione che martedì 6 novembre approderà in aula).

Mai il sindaco Mongelli avrebbe creduto nel colpo di scena finale, quando partiti e singoli consiglieri che fino all’ultimo lo hanno tenuto sulla graticola con bizze e mal di pancia politici, nel volgere di pochi minuti poi hanno capitolato. Chi “per spirito di coalizione” (Clemente - Pd), chi “per mantenere in piedi la maggioranza” (Benvenuto - Psi).

Ed ecco che dopo un sofferto consiglio fiume, quando ormai si contavano gli “spiccioli” della maggioranza in un clima incandescente, i ritocchi al rialzo (IMU prima casa 5,5; IMU seconda casa 10,6), sotto la supervisione di alcuni segretari di partito giunti in tutta fretta, vengono approvati da tutti i partiti (eccetto il Mep) e arrivano dritti dritti nelle tasche dei contribuenti foggiani.

Ma l’esito finale non serve a compensare l’immagine sfibrata e squassata che vien fuori del centrosinistra che governa Palazzo di Città. Peraltro fanno rumore anche le due assenze (ormai sistematiche quasi) tra i banchi dell’Udcap (l’ex capogruppo Alfredo Grassi, sostituito nelle ultime da Enzo Perulli, e Giovanni Perdonò) poi giunte a 3 con l’abbandono dell’aula da parte di Sottile (Mep) mentre il collega De Vito è l’unico ad esprimere voto contrario.

E lo fa con un intervento che si abbatte come un potente siluro sull’amministrazione, costretta a difendersi dai banchi amici oltre che dagli attacchi sulla “inutilità dell’aumento” da parte della minoranza. De Vito accusa l’amministrazione di non aver impresso un concreto cambio di passo al governo e alla gestione della città e si scaglia, in particolare, su un settore chiave per la sicurezza come quello della Polizia Municipale.

L’ex democratico punta il dito sulla presunta parentopoli che si consumerebbe all’interno del corpo e chiede l’immediata istituzione di una commissione d’inchiesta “perché da quel che succede lì dentro mi sento offeso” tuona. Resta da vedere ora cosa accadrà in sede di bilancio.

Ma una maratona al cardiopalma è ormai da escludere se è vero che l‘incremento IMU era la vera roulette russa di Mongelli. E mentre il centrosinistra in  corso Garibaldi chiama i contribuenti all’ennesimo sacrificio, la Corte dei Conti chiede conto di circa 85mila euro spese dalla passata amministrazione per una consulenza affidata alla dott.ssa Lorenza Curci, attualmente in carica presso l’ente.

L’affidamento risale al 2008. Chiamati a restituire quei soldi sono in tutti 8 ex assessori e un dirigente per aver, scrivono i magistrati contabili, caricato l’ente “di un esborso che non si sarebbe verificato qualora gli assessori e il funzionario avessero agito correttamente”. 

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