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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Fanno discutere le assunzioni ai tributi: il dramma post Mazal tra salvati ed esclusi

Venti lavoratori ex Mazal tornerebbero a casa, senza stipendi e retribuzioni arretrate

Tributi: a Foggia scoppia il caso "assunzioni" e gli interrogativi si fanno numerosi. Uno su tutti: come sono stati selezionati i dipendenti che passeranno da Mazal ad Adriatica Servizi srl? È di ieri, infatti, il raggiungimento dell'accordo due giorni fa a Milano tra sindacati, commissario straordinario, Bruno Inzitari, e nuova società che si è aggiudicata il lotto Puglia (rappresentata dagli amministratori Marco Insalata e Gianni Trisciuoglio, assistiti dall'avvocato Michele Fatigato) relativamente ai livelli occupazionali.

Assunzioni ‘Adriatica Servizi’: la Uil Tucs canta vittoria

E nel comunicato diffuso dalla Uil Tucs, in cui si canta vittoria per essere riusciti a "salvare" più lavoratori del previsto (entusiasmo che lascia il tempo che trova trattandosi di un aumento delle unità part time che lasciano, pertanto, intatto il monte ore), si omette di dire che l'elenco era già lì, sul tavolo, allegato al verbale di accordo, quale "parte integrante". Questo mentre, nelle stesse ore, il dirigente del servizio finanziario del Comune di Foggia, Carlo Dicesare, a Foggiatoday dichiarava che il mese di agosto sarebbe stato quella della contrattazione sui lavoratori, appunto, da scremare in base ai requisiti previsti dalla legge (esigenze aziendali, anzianità di servizio, situazione familiare e reddituale). "Ai fini della determinazione dei livelli occupazionali oggetto di tutela del presente accordo e al fine di garantire la sostenibilità economica finanziaria dell'operazione - si legge nel verbale -  viene espressamente esclusa dalle parti l'assunzione di lavoratori che non siano indicati nell'allegato elenco (...) La scelta dei dipendenti è stata effettuata concordemente sulla scorta delle esigenze tecnico-organizzative e produttive". È questo l'unico passaggio che riguarda le modalità di selezione.

Tributi a Foggia, le domande dei lavoratori

"Fumoso, nessuno ci ha detto niente, neanche i sindacati. Tra l'altro qui siamo tutti formati e, pertanto, perfettamente interscambiabili ai fini aziendali" sbotta qualcuno ma in via rigorosamente anonima: nessuno vuole esporsi. D'altronde, per come sarebbero avvenute sei anni fa le assunzioni ci sarebbe poco da lamentarsi. "Ma noi abbiamo lavorato con serietà. A prescindere dall'origine di quelle assunzioni. E abbiamo il diritto alla dignità del lavoro" rivendica qualcuno, che punta il dito contro le sigle sindacali che avrebbero lasciato che Adriatica Servizi srl la spuntasse sul dimezzamento del personale. "Perché se la salvaguardia dei livelli occupazionali è un elemento dirimente del rapporto col Comune di Foggia? Lo sanno il sindaco ed il dirigente finanziario che si è proceduto così? Perché non parlano o non hanno chiesto di incontrare le parti o, anche, come il contratto consente, risolto il rapporto con Mazal?  Perché questo silenzio? Perché non si è operato il recesso, permettendo la carneficina? Perché la proposta di Adriatica è stata accettata visto che i livelli occupazionali costituivano criterio inserito del bando? Lo stesso criterio che ha scoraggiato una grande azienda del settore come Abaco, che pure era interessata al lotto Puglia?".

Mazal, lavoratori va a casa senza stipendi e retribuzioni dovute

Le domande diventano tante. Anche perché, con i suoi 45 milioni di euro ed un aggio rimodulato di pochissimo, la partita a Foggia, ne sono convinti, sarebbe rimasta "succulenta" mantenendo la platea lavorativa inalterata. O aumentando il numero dei part time. O riducendo le spese di fitto per le due sedi foggiane, in via Papa e in via Natola. Ma c'è dell'altro. Perché non solo si andrà a casa. Ma lo si farà con le tasche vuote: i dipendenti non percepiscono lo stipendio da quattro mesi; mancate retribuzioni che, aggiunte ad altri 7 mesi pare del 2016, fanno quasi un anno di mancata corresponsione degli emolumenti. Che Mazal, ovviamente, in piena crisi finanziaria non darà, al pari dei tfr. Bisognerà inserirsi nel passivo. Una beffa. Perché, la domanda, il Comune di Foggia non ha mai fatto valere nei confronti di Mazal la facoltà che pure aveva di accantonare le somme degli stipendi dei lavoratori?

Tributi, sul caso Foggia Mainiero vuole vederci chiaro

La delusione è forte, soprattutto per il silenzio che sta accompagnando la vicenda. Silenzio voluto, sia chiaro, forse anche dai lavoratori stessi, restii a parlare. Tra i consiglieri l'unico a interessarsi della questione al momento è il capogruppo dei Fratelli d'Italia Giuseppe Mainiero, che su Facebook scrive: "Domani stesso protocollerò al Rup, al sindaco e al segretario generale una memoria nella quale, oltre ad evidenziare lo stato di illegittimità in cui versa la gestione dei tributi e a richiedere la ragione per la  quale tutto tace nonostante le acclarate inadempienze (migliaia di multe non recapitate nei termini), ricorderò che l'accordo conciliativo ex art 5 firmato dal Comune di Foggia con il commissario straordinario prevede il mantenimento dei livelli occupazionali. Diversamente si proceda al recesso".

Tributi, si chiede una risposta dal Comune di Foggia

Troppo tardi? Forse. I tempi sono serrati e i giochi sembrano ormai fatti. I lavoratori prescelti ora dovranno dimettersi per essere riassunti in Adriatica Servizi. Entro settembre la nuova società di Trisciugolio e Insalata entrerà (anche) nel settore della riscossione foggiano. Al Comune di Foggia si chiede quantomeno una risposta ai tanti interrogativi (ecco la risposta di Landella)

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