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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

LO SFOGO | Io infermiere del 118 mi sento come un figlio di serie B

Inizio d'anno amaro per gli operatori che lavorano per le associazioni di volontariato. L'avviso pubblico di dicembre dell'Asl Fg avrebbe fatto "figli e figliastri". Il 26enne Frisani: "Non erano queste le promesse"

Figli e figliastri? Così pare. Il 2019 per il direttore generale dell’Asl di Foggia, Vito Piazzolla, si apre con una lettera-sfogo di un infermiere di “serie B”, così come si definisce Pasquale Frisani, 26enne, consigliere comunale a Cerignola e operatore della P.E.T. 118 Ascoli Satriano (FGASC1), alla luce del nuovo Avviso pubblico per infermieri del 118

“Le scrivo – scrive Frisani- per condividere con Lei la mia amarezza inerente all’Avviso Pubblico per infermieri del 118. Sono un infermiere che dal dicembre 2015 svolge, con estrema dedizione, la professione infermieristica, da volontario prima e da libero professionista poi, nelle P.E.T. 118 di Ascoli Satriano, Ascoli San Carlo, Candela e Orta Nova. Mi preme dirLe che personalmente, così come i miei colleghi che lavorano presso Associazioni di Volontariato ci sentiamo considerati, con questo avviso, personale di serie B”.

“Noi, così come gli operatori ASL, delle società partecipate e società in house, svolgiamo mansioni identiche e di pari livello, nello stesso modo: con massima serietà̀ e professionalità̀. Non ho mai considerato l’esercizio della mia professione come una fonte di guadagno, bensì come occasione per fare esperienza e ampliare il mio curriculum, dato che la mia retribuzione è pari ad 8 euro lordi ad ora, con una liquidazione della fattura tardiva, dovuta ai ritardi temporali con la quale l’ASL paga le associazioni”.

“Sono sempre stato convinto che il 21 dicembre 2018 prima o poi sarebbe arrivato – continua Frisani-. Ma invece di darmi gioia e felicità per tutti i sacrifici che in questi tre anni ho fatto, mi ha portato dispiacere ed amarezza, tanto da demotivare l’operato svolto finora. Guardando la graduatoria, mi trovo ad essere scavalcato da colleghi che, seppur con esperienze professionale inferiori alla mia, hanno avuto la fortuna di entrare attraverso una società̀ in house, acquisendo così il diritto di avere più̀ punti in graduatoria, solamente perché́ baciati dalla fortuna in precedenza.

In data 20 dicembre 2018, infatti, sono stati pubblicati i criteri di valutazione dell’avviso. Per tutti i colleghi che hanno prestato servizio presso enti pubblici ogni mese di lavoro è stato valutato 0,10 mentre noi, poveri professionisti di classe B, che svolgiamo con la stessa dedizione il nostro lavoro, ma, con l’unico neo di non far parte di un ente pubblico bensì di un’associazione vincitrice dei gara di appalto per i servizi 118, solo 0,125 per anno.

Il mio quesito, considerata la premessa, diventa: non Le sembra un po’ eccessiva e iniqua questa discrepanza?
Mi sembra ieri quando Lei, rilasciando un’intervista, asserì̀ che stava lavorando per eliminare questa netta discrepanza tra il mondo dell’associazionismo e quello pubblico. Credo che questo non sia il modo migliore per risolvere un problema così grande e grave, dato che sia noi della PET di Ascoli che i colleghi di Vieste, San Giovanni Rotondo, Cerignola, Orta Nova, Macchia Gialla e Troia svolgiamo tutti il medesimo lavoro, guidati esclusivamente dalla nostra professionalità̀, etica e deontologia”.

Conclude Frisani: “Capisco bene che un padre di famiglia tende a tutelare prima il ‘figlio prediletto’, ma mi preme affermare che un buon padre di famiglia considera tutti i figli uguali e garantisce a tutti pari opportunità̀. E con questo avviso pubblico ciò̀ non è avvenuto”.


“So perfettamente che il tempo che le toglie suo ruolo da Direttore Generale non Le darà modo di rispondere a questi miei piccoli quesiti, ma come ogni figlio fa, ci si rivolge al genitore in cerca di risposte e certezze. Firmato: uno dei tanti infermieri di serie B”. 

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