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Passa il Bilancio, ma la “situazione resta drammatica”. “Comune in una palude per colpa di chi c’era prima”

Bilancio consuntivo 2016 e correttivi ai rilievi della Corte dei Conti, le dichiarazioni del sindaco di Foggia, Franco Landella

Con 16 voti a favore e 14 contrari, ieri pomeriggio, nell’ultimo giorno utile, il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio consuntivo 2016 e apportato i correttivi ai rilievi della Corte dei Conti. Per il sindaco si tratta di “un passo in avanti importante nella difficile gestione finanziaria dell’Ente”.

COME RISANARE LA SITUAZIONE FINANZIARIA

Il primo cittadino si è soffermato ancora una volta sulle situazioni ereditate dai governi precedenti, che a suo dire recentemente hanno reso l’attività di governo “più complesso del previsto”, ovvero “più complicato di quanto avevamo immaginato”. A partire “dalla sottostima della massa debitoria e dalla sovrastima del valore dei beni da alienare”

LE DICHIARAZIONID DELL'ASSESSORE TUCCI

I DEBITI PER LAVORI DEL 2008. “Nonostante questo non abbiamo mai ceduto all’allarmismo, pur senza nascondere la nostra preoccupazione. Abbiamo continuato a lavorare per superare le difficoltà che il Comune di Foggia si trascina da un decennio. È sempre opportuno ricordarlo, perché la polemica politica legittima non può mai essere condotta ignorando la verità. Non è capriccio polemico sottolineare che in Consiglio sono arrivati debiti per un ammontare di 4 milioni 500mila euro, quindi circa 9 miliardi di vecchie lire, riferiti a lavori pubblici risalenti al 2008 e sprovvisti di una documentazione che ne attestasse la legittimità. Un debito che, ovviamente, non è stato riconosciuto e liquidato e che abbiamo trasferito mesi fa all’attenzione della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica, al fine di comprendere l’esistenza di profili di rilevanza penale”

LA SITUAZIONE DRAMMATICA. “È allora opportuno dire con chiarezza che il Comune di Foggia resta in una condizione drammatica dal punto di vista finanziario. È giusto dirlo soprattutto ai cittadini che chiedono legittimamente risposte che, spesso, non siamo in grado di fornire nella qualità che sarebbe giusta e doverosa. Se non riusciamo a farlo non è per mancanza di volontà, ma perché non possediamo le risorse per poterlo fare. È tuttavia altrettanto doveroso affermare e rivendicare che questa Amministrazione comunale sta compiendo ogni sforzo utile a tirare il Comune fuori dalla palude in cui l’ha infilato chi c’era prima di noi”

IERI ED OGGI. La dismissione dei fitti passivi, il distacco delle utenze, gli sgomberi sono atti che prima di noi venivano soltanto annunciati. Noi, invece, li stiamo praticando concretamente, consapevoli della loro drammaticità e della loro impopolarità, ma convinti della loro bontà anche sul fronte dell’affermazione del principio di legalità e di giustizia. Siamo intervenuti sulle aziende partecipate avendo come prioritario obiettivo la difesa dei livelli occupazionali, che rischiavano di essere travolti dagli errori commessi da chi le ha guidate prima di noi. Mi riferisco in particolare ad Ataf SpA: se i suoi dipendenti hanno ancora un posto di lavoro è perché questa Amministrazione si è impegnata a sostenere l’azienda, proteggendola dal totale fallimento del piano di rientro del debito che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. L’eredità che abbiamo ricevuto è pesante. In alcuni settori addirittura drammatica, come quella che riguarda il ciclo dei rifiuti, soprattutto in virtù dell’assenza di una seria programmazione regionale. La missione di risanamento cui siamo stati chiamati sin dal momento del nostro insediamento è difficile. E tuttavia la stiamo portando avanti senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, senza aumentare di un solo euro la pressione fiscale. Si tratta di un lavoro oneroso, che non sto svolgendo da solo.

I RINGRAZIAMENTI. “Il mio grazie va ai consiglieri comunali, al presidente della Commissione Bilancio, Paolo La Torre, all’assessore al Bilancio Annarita Tucci e a tutti i suoi colleghi, alla struttura dei Servizi Finanziari ed al suo dirigente, Carlo Dicesare. Ciò che stiamo facendo insieme è un’opera tutt’altro che trascurabile, che avrà riflessi positivi nei prossimi anni. Perché risanare la situazione finanziaria del Comune vuol dire creare i presupposti per tornare a crescere dopo un decennio di buio pesto. È questo l’impegno che abbiamo assunto in campagna elettorale con la città, per restituire speranza alla nostra comunità e dare un futuro migliore ai nostri figli. Restiamo vigili in questa trincea, dunque. Non arretriamo e non fuggiamo di fronte alla sfida che abbiamo di fronte”.

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