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Economia

Cresce il fenomeno degli affitti brevi: “Un danno per le imprese dell’ospitalità”

La Confcommercio Foggia si dichiara favorevole alla norma prevista nella manovra, che riguarda Airbnb e gli affitti brevi: "Porre un freno all'abusivismo dilagante che porta a un sommerso del 25%"

“E' necessario quanto prima riportare piena legalità e trasparenza nel mondo del turismo e per questo siamo favorevoli alla norma prevista nella manovra finanziaria che riguarda Airbnb e gli affitti brevi”. Anche Confcommercio Foggia scende in campo a tutela delle imprese dell'ospitalità che vengono sempre più danneggiate da queste forme di locazione online di appartamenti e stanze. Si tratta di una norma che serve a regolamentare meglio la disciplina fiscale relativa agli affitti temporanei di pochi giorni, un settore che in Italia si è espanso notevolmente negli ultimi anni, complice l’assenza di regole chiare sul modo in cui dichiarare i ricavi ottenuti. Secondo Damiano Gelsomino, presidente dell’organizzazione: “È necessario che si ponga finalmente un freno ad un abusivismo dilagante che porta ad un sommerso che in alcune zone e periodi dell'anno raggiunge anche il 25%”.

Si diffondono sempre più, ormai anche nel nostro territorio, questi affitti brevi di appartamenti e fantomatici B&B, commercializzati attraverso portali internet. Il più famoso è quello della società americana Airbnb. Attraverso questo portale l'affittuario riceve i pagamenti da Airbnb direttamente sul proprio conto corrente, associato all’account con cui si è registrati al servizio, e spetta quindi al singolo utente segnalare i ricavi ottenuti nella sua dichiarazione dei redditi. Nessuna imposta viene invece pagata dalla società americana che trattiene una propria commissione per il servizio prestato. “In questo modo si registra una sistematica evasione fiscale, con grave danno per gli operatori del settore che si trovano una concorrenza agguerrita e nascosta contro la quale è difficile competere, tra tasse e costi fissi di gestione”.

Per Confcommercio Foggia “chi svolge attività d'impresa nel settore turismo deve essere tutelato. Tra l'altro - prosegue l'organizzazione di categoria - tutto questo sommerso rende più complicato il controllo dei flussi turistici nel territorio e la riscossione delle tasse di soggiorno. Oltre potenzialmente a poter incidere su questioni di sicurezza; chi controlla infatti i documenti delle persone ospitate in queste strutture?”

“Per questo – secondo Confcommercio Foggia – fermo restano la battaglia per la regolamentazione fiscale di queste forme di ospitalità, è necessario che anche i Sindaci del territorio, a cominciare da Foggia e dal Gargano, comincino a farsi carico del problema. Secondo l'organizzazione di categoria è indispensabile che i Comuni mettano in campo una seria e fitta rete di controlli amministrativi, per evitare il dilagare di un fenomeno che incide in modo sempre più pesante sulle aziende del turismo locale.

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