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Cronaca San Paolo di Civitate

Usura bancaria ai danni della 'Cordisco': rinviati a giudizio funzionari e dirigenti della Monte dei Paschi

Per il reato di usura bancaria ai danni della famiglia Cordisco, fondatrice dell'omonimo caseificio foggiano di San Paolo di Civitate

La famiglia del caseificio 'Cordisco' di San Paolo di Civitate rende note l'esito delle udienze celebrate innanzi al GUP del Tribunale di Foggia lo scorso 18 luglio, durante le quali "all’esito di una prolungata, e per certi versi estenuante, fase preliminare" sono stati rinviati a giudizio cinque degli iniziali otto funzionari e dirigenti del Monte dei Paschi di Siena, imputati, a vario titolo, di usura bancaria

Usura bancaria: la nota di Cordisco

Dopo un lungo rapporto bancario intercorso tra la Famiglia Cordisco (proprietaria dell'omonima azienda casearia fondata nel 1957 in San Paolo di Civitate, Foggia) e l’Istituto bancario toscano, nel febbraio 2013, i Cordisco, afflitti da una grave crisi di liquidità che non trovava ragione nei conti aziendali, si affidavano allo studio Kipling, di Ostuni (specializzato in analisi di anatocismo ed usura bancaria), del dott. Francesco Leo, per verificare la presenza di eventuali anomalie e irregolarità nei rapporti bancari con il predetto istituto.

La consulenza tecnica dello studio Kipling faceva emergere che i rapporti bancari intercorsi ed intercorrenti tra la famiglia Cordisco - il proprio gruppo aziendale e il MPS erano viziati da usura. Risultava infatti che le società del gruppo Cordisco erano vittime di un meccanismo subdolo in virtù del quale l’addebito di interessi oltre soglia (ed altri costi non dovuti, nonché l’utilizzo distorto di altri strumenti finanziari, tra i quali gli swap), anzichè alleviare la crisi di liquidità del gruppo, finiva per alimentare a dismisura l’esposizione debitoria, incapace di determinare da sola il dissesto finanziario della storica Azienda del Foggiano.

Alla luce dei risultati delle consulenze, la famiglia Cordisco decideva nel 2013 di sporgere denuncia per il reato di usura bancaria - affidandosi inizialmente agli avvocati Eugenio Ezio Di Matto e Leonardo Albano di Lucera appartenenti al Foro di Foggia – al fine di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia di fare luce sulle proprie vicende e di individuare i soggetti responsabili nell’ambito dell’Istituto bancario toscano. La Procura di Foggia, a seguito di complesse indagini preliminari scandite da una laboriosa attività di ricostruzione dei fatti e di consulenza tecnica, individuava alcune responsabilità personali all’interno dell’organigramma bancario e, nel dicembre 2015, si determinava, sulla scorta del quadro investigativo acquisito, a richiedere il rinvio a giudizio di 8 funzionari e dirigenti della MPS.

Così aveva inizio la fase dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Foggia. La predetta fase si caratterizzava, oltre che per le numerose udienze, per la decisa e determinata contestazione delle imputazioni da parte del nutrito Collegio Difensivo degli imputati e della Banca Monte dei Paschi di Siena, quale responsabile civile, citata in giudizio dal Collegio Difensivo della famiglia Cordisco, difesa dagli avvocati Eugenio Ezio Di Matto e Leonardo Albano a cui si aggiungevano l’avv. On.le avv. Francesco Paolo Sisto e l’avv. Vito Castiglione Minischetti del Foro di Bari.

A seguito della prima discussione svolta da tutte le parti, il GUP di Foggia, non potendo decidere allo stato degli atti sul chiesto rinvio a giudizio ovvero sul proscioglimento degli imputati, conferiva incarico peritale al dott. Massimo Bonante di Foggia a cui veniva assegnato l’arduo compito di verificare le opposte tesi difensive: da un lato quella della famiglia Cordisco e della Procura della Repubblica di Foggia che chiedevano il rinvio a giudizio degli imputati e dall’altro, quella degli imputati e del responsabile civile, che chiedevano il proprio proscioglimento.

A seguito dello svolgimento della perizia del dott. Bonante, del suo esame in udienza e dopo l’ennesima discussione di tutte le parti coinvolte, che poneva termine ad una straordinariamente lunga fase dell’udienza preliminare, il 18 luglio u.s. il GUP di Foggia - nonostante la giurisprudenza del Tribunale di Foggia si attesti sovente su opposte posizioni – ha rinviato a giudizio innanzi al Collegio Penale del Tribunale Penale di Foggia 5 degli 8 imputati oltre alla Banca quale responsabile civile.

La prima udienza della fase dibattimentale è fissata per il prossimo 16 ottobre. La famiglia Cordisco, esprimendo un vivo ringraziamento ai propri legali e consulenti e, credendo fermamente nella Giustizia, attende fiduciosa sperati esiti positivi del processo penale che si appresta ad affrontare
 

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