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Cronaca

Commissioni antimafia, le carte di Manfredonia e Cerignola dal Prefetto: sarà Mattarella a decidere le sorti dei due comuni

Tutta la documentazione è nelle mani del prefetto che avrà 45 giorni di tempo per formulare le sue valutazioni e inviarle al Ministero dell'Interno. Sarà il Presidente della Repubblica a disporre l’eventuale atto di scioglimento

E’ terminato il lavoro delle Commissioni antimafia insediatesi il 9 gennaio di quest’anno, nei Comuni di Manfredonia (comune commissariato per via delle dimissioni del sindaco Angelo Riccardi) e Cerignola, per valutare l’eventuale condizionamento mafioso dei meccanismi della macchina amministrativa.

Scade oggi, infatti, la proroga di tre mesi chiesta da entrambe le commissioni incaricate di acquisire e controllare tutti gli atti disposti e approvati dalle due amministrazioni comunali, al fine di individudare le possibili 'crepe' che abbiano permesso le temute infiltrazioni della criminalità organizzata in bandi, gare d'appalto, concessioni demaniali e altre tipologie di intervento.

Tutta la documentazione raccolta dalle commissioni (composte a Cerignola dal viceprefetto Angelo Caccavone, dal comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale carabinieri di Foggia, ten. col. Pierpaolo Mason e dal Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza di Foggia, magg. Francesco Salanitro; a Manfredonia dal viceprefetto Francesco Paolo D’Alessio, dal commissario capo di polizia Michelina Di Carlo e dal comandante della 3^ Sezione del Nucleo Investigativo del Comando provinciale carabinieri di Foggia, ten. Francesco Colucci) è stata trasmessa al Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, che avrà 45 giorni di tempo per analizzarle e formulare le sue valutazioni.

La relazione finale verrà, quindi, inviata al Ministero dell’Interno e, qualora ci siano i presupposti, con la delibera del Consiglio dei Ministri, sarà il Presidente della Repubblica a disporre l’atto finale di scioglimento, che deve avvenire entro tre mesi dalla trasmissione della relazione al Ministro dell’Interno. Il verdetto, quindi, non arriverà prima del mese di novembre. In caso di giudizio positivo, si tratterebbe del terzo e quarto comune sciolto per mafia nel Foggiano, dopo quelli di Monte Sant’Angelo nel 2015 e a Mattinata nel 2018.

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