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Cronaca Croci / Via San Severo

Sparatoria in via San Severo: Soccio ferito ma fuori pericolo, e nei container tutti tacciono

La polizia ha recuperato due bossoli di pistola calibro 9x21. Chi ha agito voleva uccidere Soccio, sposato e con due figli. Al momento nessuno stub (l'esame che rivela la presenza di polvere da sparo) è stato eseguito

E’ ancora ricoverato in ospedale (ma giudicato fuori pericolo dai medici), Giuseppe Soccio, il 33ene foggiano rimasto ferito in un agguato messo a segno ieri sera, nella zona dei container in via San Severo.

Il fatto è successo nel tardo pomeriggio di ieri, quando un uomo solo, incappucciato e armato di pistola, ha fatto irruzione nell’area container, alla periferia della città, richiamando Soccio all’esterno del suo modulo abitativo. A quel punto il sicario ha esploso due colpi di pistola che hanno ferito il 33enne alla spalla ed al torace. Benché ferito, Soccio ha iniziato a gridare e chiedere aiuto mettendo in fuga il sicario, che verosimilmente era atteso all’esterno da un complice.

Sul posto, la polizia ha recuperato due bossoli di pistola calibro 9x21. Chi ha agito voleva uccidere Soccio, sposato e con due figli; Giuseppe che non annovera reati associativi, è il fratello di Leonardo, ucciso a Borgo Celano il 13 agosto del 2003, e di Claudio assassinato otto anni dopo in via Lucera, a Foggia. Per tutta la notte, gli agenti della squadra mobile hanno ascoltato amici e parenti dell’uomo e i residenti della zona, che però non hanno fornito elementi.

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L’area dei container dove da anni sono allestiti moduli abitativi per famiglie in attesa di alloggio popolare, è piena di telecamere, spiegano gli inquirenti; ma la maggior parte sono utilizzate per il monitoraggio esterno in tempo reale, ovvero non sono collegate ad un hard-disk di memoria dal quale recuperare filmati utili alle indagini.

Al momento nessuno stub (l'esame che rivela la presenza di polvere da sparo su pelle e tessuti) è stato eseguito. Gli uomini della mobile foggiana, incaricati delle indagini del caso, stanno cercando di capire se l’agguato a Soccio, con precedenti per droga ed estorsioni, possa rientrare nella guerra di mafia (come fu per l’omicidio di Claudio) o sia stato messo a segno per vicende estranee alla criminalità organizzata.

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