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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

“Foggia, che brutta fine stai facendo”. Monito di Nico Baratta

"Gerontopolitica congenita è la nuova o vecchia malattia che affligge Foggia. La mancanza di senso civico e di legalità dei cittadini sono le nuove trame di una tela tessuta all'ombra"

Ci lamentiamo che Foggia non cresce, che non ha un'imprenditoria adeguata per dare risposte alla domanda (forse le domande superano la richiesta). La politica latita subordinatamente a voleri e poteri di figure paleolitiche che oggi sono in vita grazie ai delfini che ridipingono le loro orme e che li sostengono fondando cooperative, consorzi, fondazioni e associazioni che di culturale hanno ben poco e si riuniscono per ridisegnare la città senza la complicità dei cittadini, solo per avere voce nel Palazzo quando si deve votare o astenersi, e poi prendersi e pretendere incarichi.

IMPRENDITORIA - Foggia non cresce, perde potere, perde infrastrutture, perde voce nei salotti e intorno ai tavoli si concede anni sabatici. Appena 200 km più su, una città cresce. Appena 80 km più giù una nuova provincia cresce. A questo punto la domanda che mi pongo è: “Noi ci lamentiamo e non riusciamo a dare risposte e, ancor più grave, a fare fatti. Perché allora investire a Foggia, quando più su e più giù si ha la risposta?” Ci lamentiamo che Zeman alleni la squadra del Pescara, sapendo che a Foggia non poteva contare su investimenti congrui per fare il salto di qualità (lo sappiamo solo oggi, perchè qualcuno ha taciuto e noi siamo caduti nella rete dell'emotività piuttosto della razionalità). E mentre alcuni nostri imprenditori parlano a Foggia e investono a Pescara, Andria, Barletta, Trani (non riferito al calcio), la nostra città muore e con essa il nostro futuro, quello dei nostri figli. Ora, si determina su un parco fotovoltaico che poteva essere gestito molto meglio e senza "cozzare" con la natura. Certo, darà lavoro, ma a chi? A chi ha fatto domanda negli anni precedenti e che ora attende risposte? Vogliamo ripetere le vicende che ora attanagliano le cooperative foggiane in seno alla vecchia amministrazione?

STADIO NUOVO - Abbiamo bisogno di investimenti e non è proprio detto che investire significhi impattare con la natura, anzi si potrebbe convenire con la natura. Ma ciò non interessa a chi ha le mani nella marmellata perché il dolce piace a molti; ma un giorno farà i conti con il diabete e li saranno dolori, purtroppo anche per chi non ha colpe. Celle solari, pannelli fotovoltaici perché non installarli sui palazzi con una determina che "obbliga" nuove costruzioni e adegua le vecchie? Energia a km zero e auto-controllata dal cittadino anziché dal potente di turno (sempre lo stesso dai capelli bianchi o tinti di uno scuro dai riflessi opachi). Stadio Nuovo? Può essere che fra qualche anno si riempi, ma ora non credo poiché il Foggia deve crescere. Comunque uno stadio nuovo può alleviare le fatiche di un'amministrazione che soffoca sotto le scelte suicide di predecessori amici e di uno stadio obsoleto (ahimé e purtroppo) che non si riempie perché non si ha la capacità (o volontà) di organizzare eventi.

POLITICHE ABITATIVE - La cosa che non mi convince e che non mi piace, è la volontà di creare un indotto lavorativo intorno allo stadio che abbia il controllo celato di uno e con esso le abitazioni che pretende. Indotto sì, ma che dia risposte alla disoccupazione e non alla non occupazione degli amici. Imprenditoria sì, ma che sollevi Foggia senza sé e senza ma (naturalmente dando ciò che spetta a chi investe). Non mi piace perché Foggia avrebbe bisogno di abitazioni per il senzatetto, per chi vive nei container, per chi è in attesa da oltre 10 anni e per chi si vede sfuggire la casa per assegnazioni "amiche". Continuiamo a dare risposte solo a chi promette fatti (?) in cambi di voti. Lavoriamo di più nella città e con gli imprenditori che da anni presentano progetti che poi vengono mutati e attuati da soggetti politici, senza dare meriti a chi li ha elaborati.

RIFIUTI - In questi giorni Foggia puzza e non si fa nulla per modificare lo stallo in essere. L'anno scorso era colpa presumibilmente di un'azienda in agro lucerino (la puzza); oggi è sotto il nostro naso e i nostri occhi, che intralciano il buon e sano vivere. L'immondizia quest'inverno ci faceva compagnia senza che la sua puzza riempiva le nostre narici. Oggi, in piena estate, stesso incipit, ma con una variante: la Puzza si percepisce, ci avvolge, attira animali e insetti, e fra poco, batteri pronti a banchettare con il nostro organismo. Si attribuiscono colpe ai mezzi che non ci sono e a chi aveva promesso l'aiuto. E allora, perché non si insiste a chiedere quegli aiuti promessi e non ancora mantenuti? A 35 km siamo stati pugnalati dagli amici/compagni che non hanno voluto prestarci i mezzi per la raccolta dei rifiuti e poi in campagna elettorale e primarie  ci corteggiano. Meschini!

POLITICA - Gerontopolitica congenita è la nuova (vecchia) malattia che affligge Foggia. Cambiamola! Mancanza di Senso Civico e Legalità dei Cittadini sono le nuove trame di una tela tessuta all’ombra. Non solo proclami in piazza, o di gruppi volenterosi che manifestano e gruppi esacerbati dal non attivismo di persone con lo scettro e che poi vi fanno parte, non solo righe pubblicate o idee suggerite: a Foggia ci vorrebbe un cambiamento radicale da entrambe le parti, una "Rivoluzione Politica- Culturale" (che poi è quella da mesi chiedo al Belpaese pubblicando miei editoriali su portali nazionali) altrimenti la città imploderà nel suo stesso etimologico significato, senza ritorno o che qualcuno scavi per ritrovarla.

I miracoli sono opere divine: non ripetibili se non si ha fede alimentata dalla militanza. Sperare che qualcuno o qualcosa dopo l’implosione faccia riaccendere quelle tre fiammelle che sancirono la nascita della città, è utopico. Siamo noi cittadini che dobbiamo crederci e infettare col virus benefico chi gestisce la città, l’una e l’altra fazione politica, perché siamo considerato noi i malati.
 

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