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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Croci / Via San Severo

Container ed Ex Onpi, “ora basta, mettetevi in regola”: linea dura di una politica debole!

800 utenze allacciate alla rete comunale per una spesa di 9 milioni di euro che paga la città. Famiglie di via San Severo dovranno mettersi in regola con l'Enel. Ex Onpi provvedere da soli. Urgono dai 2500 ai 3mila alloggi

"Il Comune non si farà carico di morosità che non gli competono e che, per legge, non può affrontare. Abbiamo chiesto all'Enel di temporeggiare ancora un po'. Da lunedì, però, o le famiglie si mettono in regola o si vedranno staccare la corrente". Linea dura del sindaco di Foggia Franco Landella sulle proteste degli ultimi giorni in città. Un centinaio le famiglie scese in piazza per chiedere che il Comune si faccia carico del pagamento di alcuni servizi. Alcuni di prima necessità, altri meno.

Ci sono le famiglie che vivono nei container di via San Severo che all'amministrazione comunale hanno chiesto di farsi carico delle bollette energetiche dopo che l'Enel ha minacciato il distacco della corrente. Ci sono i residenti degli alloggi popolari ex Onpi che invece hanno bisogno di vedersi riparare l'ascensore e chiedono al Comune di provvedere all’allaccio del gas metano. Hanno protestato bloccando le strade per 48 ore. Conseguenza: traffico e città in tilt.

E' la storia, solita, che si ripete. "Ma non questa volta" dichiara il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Francesco D'Emilio, che ha intrattenuto una serrata consultazione con la Questura e presenziato ad un vertice urgente in Prefettura. "Non ci sto a farmi carico di morosità che non competono al Comune di Foggia. Qui facciamo i conti con oltre 800 utenze allacciate alla rete comunale, per una spesa annua di 9milioni di euro che paga la città: assurdo. Le stiamo censendo una ad una.  Dopo i container di via San Severo passeremo al setaccio il campo degli Ulivi. Questo stato di cose deve cambiare". E richiama solo una delle tante morosità giuntegli sul tavolo: "la bolletta di una signora recava la cifra incredibile di 5mila euro. Abnorme. E' chiaro che dietro la necessità si consumano dei veri e propri reati".

L'intercessione del sindaco Landella ha permesso di trovare un accordo con l'Enel. "Permetteremo alle famiglie di mettersi in regola con un contratto ex novo da sottoscrivere già dalla prossima settimana con l'Enel, il quale allestirà una cabina unica fuori dal villaggio per tenere sotto controllo la situazione ed impedire che si consumino i soliti reati di abusivismo. Solo in un secondo momento, per le situazioni di difficoltà acclarate, si potrà prevedere un piccolo contributo economico da parte del Comune tramite domanda ai servizi sociali".

Un tavolo tecnico ad hoc con l'Enel dettaglierà meglio la proposta alla società energetica che, nel frattempo, dovrebbe acconsentire  ad archiviare l'arretrato. All'ex Onpi, invece, dovranno provvederà da soli a sistemarsi i servizi.  Due situazioni diverse eppure così simili che parlano la lingua della piaghe endemiche che affliggono Foggia: l'assistenzialismo diffuso ed incancrenito che, da anni, vige per alcune fasce della popolazione, correlato a situazioni di abusivismo mai affrontate da una politica debole e responsabile rispetto a questo stato di cose,  e quella dell'emergenza abitativa perenne.

Infilate in quei container 8 anni fa, per le oltre 50 famiglie (censite, ma sarebbero molte di più) di via San Severo la temporaneità è diventata (come sempre accade) permanente. Numerosi i programmi urbanistici messi in campo, nessuno ad oggi giunto a compimento nella sua parte "sociale". Dai Lavori Pubblici, il geometra Enzo Maffei fa sapere che sono in stato di avanzamento due ex PRUSST riguardanti, rispettivamente, l'area di Campo degli Ulivi e via San Severo "ma solo il 1° stralcio, precisa, quello riguardante l'edilizia residenziale privata".

Per la parte "sociale" del capitolato non ci si è ancora avviati. E nel frattempo le famiglie restano lì, a chiedere conto e denaro "ad un Comune che le condanna ad una situazione di disagio e delle quali ci si ricorda solo alla vigilia delle competizioni elettorali, per le solite promesse" lamentano, "poi non si vede più nessuno".

Sono un bacino elettorale importante, loro. Fanno i nomi. Di lì ne sono passati tanti di assessori e consiglieri che, su quelle famiglie, hanno creato fortune elettorali. L'evoluzione di questo stato di cose non conviene, avranno pensato. Nella migliore delle ipotesi promettono il pagamento delle bollette, appunto.

Nella "peggiore", di offrire presto un tetto dignitoso. Dall'ultimo documento ufficiale (la nota aggiuntiva al Dpp): "a Foggia risultano abitate 11 grotte, 334 sono le famiglie residenti in baracche, container ed alloggi impropri, 211 sono le famiglie residenti in boxes ed alloggi con superficie inferiore ai 50 mq., per un totale di 656 alloggi precari.

Altre 250 famiglie sono colpite, a varie ragioni, da sfratto esecutivo ed il Comune si è fatto carico degli oneri derivanti dalla necessità di togliere da una condizione di assoluta precarietà 700 famiglie ora alloggiate presso immobili comunali o locati dal comune. Infine, con l’ultimo bando per la assegnazione degli alloggi nell’ambito di futuri programmi di ERP sono pervenute 2800 domande. (...)

Nel complesso la valutazione dell’emergenza abitativa porta a considerare che non meno di 2.500/3.000 alloggi sono necessari per fare fronte alle esigenze di altrettante famiglie (9.000 abitanti) che sono in condizione di urgenza».

Di ex Prusst, Pirp, Zone F e Housing sociale in genere sono piene zeppe le scrivanie degli uffici comunali. Tutte al palo, o avanzate di poco. A distanza di 15 anni, c'è da chiedersi, quindi, se sia mai esistita la reale volontà politica di risolvere l'emergenza. E se di emergenza fisiologica trattasi. O piuttosto di stato di cose indotto. Funzionale a pochi. Penalizzante per un'intera città. 

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