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Cronaca Cerignola

E così SIA

Orta Nova, Stornara, Trinitapoli e San Ferdinando contro Metta. L'Ager si tira fuori, i lavoratori chiedono scusa ai cittadini: "La colpa è di tutti i sindaci, nessuno escluso"

Sia sull'orlo del baratro? La situazione è drammatica, parimenti lo scontro politico-istituzionale in corso tra i comuni del Consorzio Ato Fg/4. Ieri il sindaco e presidente del Consorzio, Franco Metta, aveva, con una lettera, allertato la Prefettura di Foggia e il Presidente Emiliano in ordine alla critica situazione della azienda di rifiuti ofantina e ai pericoli per la sanità e l'ordine pubblico, puntando il dito (come avviene da mesi ormai) contro l'inerzia (anzitutto contrattuale) degli altri primi cittadini. “Se Sia fallisce è colpa vostra” in buona sostanza.  Replicano oggi i sindacati, con un documento al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al Prefetto di Foggia.

Il presidente del Consorzio di Igiene Ambientale FG/4.

Per Metta la soluzione della crisi è nelle mani di Emiliano. Occorre, scrive, “che tutti gli altri otto comuni del Consorzio sottoscrivano i nuovi contratti di Aro o “ponte” che siano per adeguare gli obblighi economici al costo effettivo dei servizi; che in caso di perdurante inadempimento dei Comuni l' Ager si decida a sottoscrivere i contratti in surroga ai Comuni inadempienti; che il Prefetto intimi ad ogni Comune di adempiere ai propri pagamenti, anche quelli arretrati, in favore di SIA entro e non oltre i primi cinque giorni di ciascun mese,per garantire il pagamento degli stipendi e la sopravvivenza della azienda; che siano diffidati i Comuni ad utilizzare imprese private, individuate senza alcuna gara e senza alcuna osservanza delle normative, per effettuare servizi in sostituzione di SIA e con pagamento in danno di SIA, che indebolisce ulteriormente la azienda e ne aggrava la crisi; che la gestione dell'impianto di biostabilizzazione da parte di Aseco cessi, con lo scadere della ordinanza presidenziale; passi a SIA con la gestione anche dell'incasso della intera tariffa di biostabilizzazione, con sottoscrizione di una pattuizione tra Consorzio e Aseco, che preveda la diluizione dei rimborsi dovuti nell'arco di più annualità”. La mia carica è a disposizione – ricorda Metta. Ma nessuno ha il coraggio di affrontare le responsabilità”.

SIA, sindaci contro Metta
 

Non si fa attendere la controlettera dei sindaci di Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia, Stornara e Orta Nova, agli stessi destinatari a cui si è rivolto Metta. E anche loro chiedono un incontro urgente al presidente della Regione Puglia. Per Francesco di Feo, Salvatore Puttilli, Rocco Calamita e Gerardo Tarantino le “farneticazioni” di Metta sarebbero la conseguenza della “perdita di controllo della situazione o il tentativo maldestro di deresponsabilizzarsi”. “Il bilancio relativo all’esercizio 2017 di SIA srl non è stato ancora approvato – scrivono- e si palesa una perdita di circa 6.000.000 di euro; per l’anno 2018 (vi è una perdita di 400mila euro al mese) ne occorrerebbero 18.000.000 di euro per la continuità aziendale, che la sola sottoscrizione dei contratti (14.000.000 di euro) non coprirebbe”. “Abbiamo chiesto all’Amministratore Unico la nomina di due esperti contabili-finanziari al fine di effettuare una operazione verità ed invitato il Presidente del Consorzio FG-4 a posticipare l’approvazione del bilancio consortile all’esito della valutazione dei bilanci di SIA. Pertanto entro la fine di maggio dovrà essere predisposta la bozza di bilancio 2017 che definirà la situazione di SIA alla data del 31/12/2017: situazione questa evidentemente prodomica sia all'approvazione del bilancio del Consorzio (unico socio di SIA) che per definire le attività e le passività della società. Il Bilancio, quindi, di SIA verrà sottoposto all'Assemblea dei soci nel termine massimo previsto dalle norme civilistiche e statutarie di 180 giorni; definito il bilancio di SIA per l'anno 2017 si potrà procedere all'approvazione del bilancio del Consorzio e quindi con la presa delle opportune decisioni circa le possibili soluzioni della situazione di crisi”.  “Qualora – scrivono- il medesimo Presidente Metta, in virtù della posizione societaria innanzi detta dovesse avere piena cognizione della irrimediabilità della crisi, lo stesso potrà e dovrà porre fine con gli strumenti previsti dal Codice Civile assumendosi le responsabilità del socio unico”.

SIA, la doccia fredda dell'Ager

“Relativamente alla situazione di SIA e alle evoluzioni delle ultime ore, il Commissario dell’Ager, Gianfranco Grandaliano, afferma “di aver proceduto alla valutazione dei contratti di servizio dei Comuni coinvolti e, conseguentemente, di aver deciso, al momento, di non esercitare i poteri sostitutivi in quanto l’azienda, più volte consultata dall’Agenzia, ha dichiarato di non essere in grado di garantire i servizi di raccolta e di smaltimento così come previsto dai contratti stessi. Al contrario, in caso di sottoscrizione, si determinerebbe certamente un illecito erariale”. “Inoltre - conclude Grandaliano - i disciplinari tecnici predisposti dai Comuni prevedono una copertura costi pari a 14 milioni di euro, a fronte di almeno 17 milioni di costi complessivi della società SIA. Pertanto, sottoscrivere i contratti in queste condizioni significherebbe non risolvere in alcun modo il problema di SIA, né delle comunità e dei territori, a meno che i Comuni non procedano ad avviare contestualmente alla sottoscrizione dei contratti un processo di ricapitalizzazione e ristrutturazione aziendale”.

Sia, le scuse dei lavoratori ai cittadini

Nel frattempo i lavoratori della Sia chiedono scusa ai cittadini attribuendo le colpe dei disagi all'incapacità dei nove sindaci del consorzio "che hanno potato Sia ad un passo dal fallimento". Scrivono: "Nessuno di loro può dirsi innocente, voi cittadini pagate la Tari ma Sia non viene pagata. Non vengono garantiti i pagamenti di stipendi e forniture, con la conseguenza di non avere la possibilità di garantire il servizio di raccolta dei rifiuti". E ancora: "Si rimpallano le responsabilità ma sono tutti colpevoli, nessuno escluso". Proseguono i lavotori: "Abbiamo intrapreso una lotta che non concluderemo sino a quando i sindaci non faranno definitivamente chiarezza. Devono dirci senza nessuna ambiguità se ci hanno destinato al fallimento oppure devono dirci se hanno idee chiare su come salvare e rilanciare l'azienda" Concludono: "Non vi chiediamo scusa, ma prima di noi devono chiedervi scusa i sindaci di tutti i comuni, sono loro gli unici e veri responsabili"

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