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Cronaca San Giovanni Rotondo

Blitz a San Giovanni Rotondo: sequestrata discarica comunale, denunciato dirigente

E' stato sequestrato il sito destinato allo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani. Denunciati i responsabili della ditta che si occupano della gestione del servizio di raccolta rifiuti

Una discarica sorta in pieno Parco Nazionale del Gargano e gestita in modo non idoneo. E’ quanto scoperto dai carabinieri di San Giovanni Rotondo e del Noe di Bari, unitamente a personale dello Spesal dell’Asl locale, che hanno denunciato in stato di libertà i due responsabili della ditta incaricata per la raccolta dei rifiuti nel centro garganico e un dirigente comunale.

Il blitz è avvenuto lo scorso sabato mattina: secondo i militari, nell’area - tre locali per complessivi 7mila metri quadrati - l’attività di raccolta, gestione rifiuti e trattamento delle acque veniva gestita in modo difforme rispetto agli obblighi di legge. Per questo motivo è stato sequestrato l’intero sito destinato allo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani prodotti dall’abitato di San Giovanni Rotondo, che sorge a pochi chilometri dal centro abitato, sulla strada per San Marco in Lamis.

Al momento del controllo da parte degli uomini dell’Arma, infatti, l’area si presentava solo per una piccola parte pavimentata e con tettoia (così come previsto dalla normativa ambientale): tutto il resto era sprovvisto di qualsivoglia impermeabilizzazione. Sull’area completamente non pavimentata, poi, sono stati rinvenuti cassoni colmi di rifiuti differenziati, rifiuti speciali di ugual natura, inerti da demolizione stoccati direttamente sul nudo terreno e vistose chiazze di percolato maleodorante, che fuoriusciva dai mezzi colmi di rifiuti lì parcheggiati.

Inoltre, sempre nell’ambito dello stesso controllo, il rappresentate della ditta incaricata per la raccolta dei rifiuti è stato denunciato per non aver messo a disposizione dei lavoratori dipendenti - circa una dozzina - attrezzature conformi ai requisiti previsti, idonee ai fini della salute e sicurezza sul luogo di lavoro e non aver preso le misure necessarie affinché le attrezzature fossero corredate da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione.

In particolare, è stato accertato che tutti i mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti erano fatiscenti e privi di dispositivi di equipaggiamento necessari per la sicurezza stradale e del personale. Dall’accertamento sono scaturite svariate contravvenzioni al codice della strada. In un caso è stato addirittura accertato che su un mezzo non era funzionante il freno di stazionamento, tanto che nel corso del relativo controllo il conducente chiedeva di potersi fermare in un punto dove fosse presente un marciapiede, onde appoggiare la ruota sinistra del veicolo sul cordolo per potersi fermare.

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