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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Polfer foggiana soccorre malato di alzheimer: era su un treno in stato confusionale

La moglie del malcapitato ha inviato una lettera di gratitudine e di apprezzamento per i poliziotti foggiani dalle "altissime doti umane e professionali"

Viaggiava solo, in treno, senza biglietto e in stato confusionale. E’ stato trovato dalla polizia ferroviaria, nel primo pomeriggio del 7 febbraio, un ottantenne affetto da sindrome di Alzheimer, segnalato agli operatori polfer di Foggia, dal responsabile di un treno regionale proveniente da Bari. L’operatore ha subito notato che quella persona, un uomo dall’apparente età di 80 anni, in profondo stato confusionale diceva di voler tornare a casa, senza saper indicare, però, la sua provenienza. Valutata la delicatissima situazione, gli operatori della Polfer, con molta professionalità, sono riusciti a mettere  in sicurezza l’anziano e ad accompagnarlo negli uffici di polizia, dove è stato identificato per un 78enne della provincia di Bari.

Una volta in possesso di questi elementi, gli operatori Polfer hanno iniziato una fitta e capillare attività volta ad interfacciarsi con le altre forze dell’ordine del territorio di residenza e dei dintorni, ma senza riscontro. Solo più tardi si è accertato, tramite i carabinieri della città di residenza dell’uomo, che una donna aveva segnalato l’allontanamento del marito, affetto da sindrome di Alzheimer. A questo punto è stata contattata da un’operatrice del Reparto Operativo della Specialità sullo stato di salute del marito.

La donna era disperata, preoccupata per lo stato di salute del marito, e sola poiché non vi erano parenti pronti ad aiutarla, dal momento che il suo unico figlio vive in Brasile. Ricostruita la vicenda, il personale Polfer, autorizzato dal dirigente, ha accompagnato l’anziano a casa con l’auto di servizio, per evitare ulteriore affaticamento allo stesso, già molto provato dal viaggio in treno.

Commovente l’abbraccio dei due coniugi: la donna ha voluto ringraziare pubblicamente l’operato della Polizia Ferroviaria, inviando una calorosa lettera di gratitudine e di apprezzamento per i poliziotti che hanno dimostrato “altissime doti umane e professionali” che le hanno consentito di ricongiungersi al suo caro marito.

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