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Cronaca Manfredonia

Barca a vela alla deriva, carabiniere di Manfredonia salva i due occupanti

Libero dal servizio e nonostante le avverse condizioni del mare, il carabiniere ha raggiunto l'imbarcazione, è salito a bordo e tratto in salvo due persone di Molfetta, disperate e in preda al panico

Un carabiniere effettivo alla Motovedetta di Manfredonia, ma libero dal servizio, ha coraggiosamente tratto in salvo due persone originarie di Molfetta che si trovavano alla deriva a 2 miglia circa dalla costa per via delle avverse condizione meteo. 

La sera del 26 agosto il militare dell’arma si trovava presso la Lega Navale Italiana – Sezione di Manfredonia. Rientrato da poco da un’uscita in barca con amici ha appreso la notizia di un natante a vela alla deriva.

Con un operatore della Lega Navale sono saliti a bordo di un gommone e, pur imbarcando acqua, hanno raggiunto la barca alla deriva.

Sul posto vi era già una motovedetta della Capitaneria di Porto di Manfredonia che, vista la difficoltà di manovra e considerate le condizioni del mare, con le onde che superavano i tre metri di altezza e il vento che spirava alla velocità di 60 nodi, non potendosi avvicinare al natante, una “First 31.7 Benetteau” di metri 9,50, ha invitato i due occupanti a dare fonda  all’ancora in dotazione e abbandonare l’unità.

Anche il carabiniere, appena giunto, ribadiva ai malcapitati le istruzioni impartite dal personale della Capitaneria. Presi dal panico i due sono rimasti immobili.

Uno di loro, per evitare di cadere in mare si è appigliato energicamente al timone della Benettau.

A quel punto il carabiniere, non intravedendo altra via di uscita, ha affrontato con coraggio il mare grosso e il forte vento.

Con grande difficoltà si è avvicinato con il gommone all’imbarcazione alla deriva e, dopo alcuni tentativi, è riuscito a salire a bordo. Effettuata una ricognizione sul natante, si è accorto della vela strappata e dei comandi della stessa completamente in acqua.

L’imbarcazione era inclinata di circa 50 gradi, ormai al limite della galleggiabilità. Il militare ha assunto il comando dell’unità e diretto con grande difficoltà la prora in direzione Barletta.

Così facendo ha messo la barca in sicurezza diminuendone lo sbandamento ed evitando di imbarcare altra acqua. Ha poi indossato la cintura di sicurezza (bazzico) e si è arrampicato sullo strallo di prora riuscendo a liberare la vela impigliata e ad ammainarla. Dopo queste ultime operazioni, mentre l’imbarcazione era ormai giunta a circa sei miglia dal porto della città sipontina, ha invertito la rotta giungendo alle 20 al pontile della Lega Navale.

Sul posto poco dopo sono giunti anche i familiari che hanno espresso i propri sentiti ringraziamenti per il coraggio dell'uomo che ha sventato la tragedia.

 

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