Processo Corona, per la 'Società Foggiana' richieste condanne dai 6 ai 10 anni

Dai 6 ai 10 anni di reclusione. Queste le pene richieste dal pubblico ministero Giuseppe Gatti, nell’ambito del processo “Corona”, stralciato in più parti e che, in quest’ultima tranche, vede tra gli imputati alcuni nomi di spicco collegati alla Società Foggiana.

Più precisamente, è stata chiesta una condanna a 10 anni e 9 mesi di reclusione per Massimiliano Cassitti, Michele Carella e  Alessandro Lanza, ed a 6 anni per Pompeo Brattoli. Il processo fa riferimento all'omonimo blitz messo a segno nel luglio del 2013, e che portò all'arresto di 24 persone variamente indagate.

Dall'associazione mafiosa alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, da plurimi episodi di estorsione con l'aggravante mafiosa al sequestro di persona a scopo di estorsione, dalla detenzione e porto abusivo di armi e materiale esplodente a danneggiamento, violenza, riciclaggio, ricettazione, lesioni personali aggravate.

Ad aprile dello scorso anno, vennero già condannati per complessivi 51 anni e mezzo di reclusione (e lavori in colonia) alcuni capi della malavita foggiana. Tra questi, Emiliano e Antonello Francavilla (rispettivamente 10 e 8 anni di reclusione), Federico Trisciuoglio (4 anni e 8 mesi), Mario Lanza (6 anni e 8 mesi), Francesco Sinesi (8 mesi) ed altri esponenti della Società Foggiana.

Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con i carabinieri del Ros e del Comando provinciale hanno evidenziato il ruolo sempre più 'pesante' della mafia foggiana nel panorama criminale nazionale, dovuto ad una spiccata capacità di assoggettamento di soggetti e aziende unito ad una altrettanto spiccata vocazione per gli affari.