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Cronaca Vieste

Assurdo ma vero, nel giro di un lockdown resort di Vieste aumenta di 3200 euro la vacanza. "Non ci vedrete più"

Sconcertata dall'aumento di 3200 euro una coppia che aveva prenotato le vacanze a gennaio. Si tratta di una delle tante disavventure segnalate al Codacons. Fioccano le disdette nella struttura del Gargano

"Ci siamo sentiti presi in giro e siamo rimasti molto amareggiati". Avevano scelto un resort di Vieste per le loro vacanze e versato la caparra a gennaio, ma dopo il lockdown hanno scoperto che il costo del pacchetto era aumentato di 3200 euro. La coppia è nella lista dei consumatori che si sono rivolti al Codacons per segnalare rincari esorbitanti delle tariffe applicate da strutture ricettive che giustificano gli aumenti con l'esigenza di garantire la sicurezza a seguito delle prescrizioni imposte dall'emergenza Covid19. "Avevamo prenotato una vacanza in formula pensione completa, era nell'hotel, quindi era anche abbastanza economica come soluzione - racconta a FoggiaToday la donna, peraltro avvocato - Il pacchetto veniva 1316 euro. Abbiamo versato la caparra di 390 euro ed era tutto confermato".

Passato il lockdown ha contattato il resort, per sincerarsi che fosse tutto confermato all'allentamento delle restrizioni. "In realtà, abbiamo fatto due telefonate, perché io alla prima ero incredula, pensavo avessero sbagliato e quindi ha chiamato anche mio marito. La telefonata è durata parecchio, ci hanno prima rassicurato sul fatto che non fosse cambiato nulla, che c'era l'ombrellone e ci avrebbero soltanto spostato: invece dell'hotel, avremmo soggiornato in una delle villette. Non c'era la formula a buffet tutto incluso ma avrebbero portato il pranzo in camera. Piccoli cambiamenti. Al termine della telefonata ci dico però che c'era un aggiornamento delle tariffe, mi lasciano in attesa e io immagino 100-200 euro in più, e invece c'era un aumento di 3200 euro. A mio marito invece hanno riferito direttamente il totale: da 1300 a 4500. Siamo rimasti sconcertati".

Altri clienti sono stati contattati telefonicamente dal resort, come riferisce il Codacons, o via mail. Nei messaggi di posta elettronica si leggeva che a causa del Coronavirus era stata presa la "drastica decisione di aprire solo un terzo del resort" e la scelta aveva determinato una "variazione". "La mattina dopo ho mandato una Pec - racconta la donna - Volevo che mettessero nero su bianco questa modifica, cosa che non hanno mai fatto. Al telefono mi avevano detto di inoltrare la disdetta, io ho spiegato che avrebbero dovuto prima scrivermi che le condizioni erano cambiate, altrimenti perché avrei dovuto fare la disdetta? Ho mandato due volte la Pec e non mi hanno risposto. Il pomeriggio mi chiama una persona che si è qualificata come responsabile della struttura, si scusa tantissimo, prova a dare spiegazioni e gli rispondo che ho la sensazione che mi stia chiamando solo perché ho minacciato azioni legali e perché sono un avvocato. Lui nega, dice che sta chiamando tutti i clienti".

La lista delle disdette è lunga a giudicare dai commenti sui social della struttura e dalle segnalazioni raccolte dal Codacons. La struttura risponde con garbo e altrettanta determinazione sulla propria pagina a tutte le doglianze spiegando che non si può fare altrimenti ("avrebbe fatto piacere anche a noi una classica estate") e con un arrivederci alla prossima estate. 

Per due coniugi che avevano prenotato in cottage l'adeguamento del preventivo si è tradotto in una cifra più che raddoppiata, da 1180 euro a 2700 circa. Un'altra coppia che aveva optato per i primi 15 giorni d'agosto a 4.200 ha visto lievitare la cifra fino a 7.350 euro e, quando ha scelto di rinunciare, la struttura ha proposto il rimborso della caparra attraverso un voucher da spendere entro il 2021 oppure in cinque rate. "A me in realtà il responsabile non ha proposto né le cinque rate né il voucher. Il giorno dopo mi ha mandato una pec scrivendo che confermava la disdetta e restava in attesa dell'Iban e poi abbiamo ricevuto il bonifico per l'intera somma. Seguivo un po' la pagina facebook e ho letto che molti si sono visti trattenere 60 euro a titolo di gestione della pratica. Io l'ho specificato che nel caso saremmo andati in tribunale. Non per i 60 euro. Nella mia Pec c'era molta amarezza perché ci siamo sentiti presi in giro rispetto al fatto che ci avessero rassicurato per poi dirci alla fine che c'era una 'piccola' variazione di prezzo. Lui tra l'altro ha detto che avrebbe redarguito il suo personale perché la telefonata non doveva essere gestita così".

Sceglieranno ancora il Gargano e Vieste per le loro vacanze, ma non quel resort. "Era la prima volta che volevamo andare in quel posto, perché avevamo visto delle recensioni molto positive. Ho detto al responsabile che non saremmo tornati mai più, anzi, gli ho detto che se avessero avuto un approccio diverso anche solo al telefono gli avremmo quasi detto di conservare la caparra per l'anno prossimo. Ma trattati in questo modo no, non ci vedranno proprio più".

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