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Cronaca San Severo

San Severo: scoperto «supermercato» clandestino di reperti archeologici

Nell'operazione denominata "Pegaso" i finanzieri della compagnia di San Severo hanno recuperato manufatti archeologici risalenti al periodo dauno. Due persone sono state deferite all'autorità giudiziaria

Un’accurata indagine delle Fiamme Gialle di San Severo ha consentito di recuperare numerosi importanti reperti storici archeologici risalenti al periodo dauno e  destinati al mercato della vendita illegale. Gli oggetti di uso quotidiano rinvenuti nel cascinale sono 80 e risalgono al IV secolo a.c.

Tra i manufatti recuperati e salvati dal trafugamento ci sono 13 monete estremamente importanti per uno studio approfondito sulle attività di commercio e la cultura di quell’epoca.

Nel corso dell’operazione denominata “Pegaso”, i finanzieri si sono imbattuti in un vero e proprio supermercato clandestino di reperti archeologici. Due persone sono state deferite all’autorità giudiziaria di Foggia. Si tratta di due tombaroli con precedenti specifici. Giunti sul posto i reperti erano esposti su banchi e ripiani pronti per essere venduti da acquirenti.  L’intervento della Guardia di Finanza, come osservato dall’archeologa della soprintendenza Giovanna Pacilio, ha evitato, ancora una volta, il trafugamento di numerosi e importanti reperti storici, scongiurando un grave danno al patrimonio culturale della nazione.

Secondo quanto accertato dai militari, i prezzi variavano a seconda del tipo di reperto, della grandezza e della quantità di pezzi che venivano comprati dallo stesso acquirente. "I reperti più pregiati - risalenti al IV secolo a.C. - venivano pagati anche 7-8 mila euro a pezzo" ha ricordato Brandizzi. Salvo usufruire dei "saldi" in periodo vacanziero.

 


 

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