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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

E' la droga la linfa vitale per le mafie foggiane: preoccupano le infiltrazioni nella gestione della cosa pubblica

E' quanto emerge nella relazione della DIA Direzione Investigativa Antimafia del primo semestre 2018

Come si legge nella relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, volendo riassumere quanto emerso nel primo semestre in esame del 2018, "va rilevato che le principali consorterie foggiane hanno confermato il massimo interesse verso la gestione (diretta o per il tramite della delinquenza comune) del mercato degli stupefacenti, che vanno dalla produzione e l’approvvigionamento, allo spaccio e alla distribuzione, anche extraregionale, confermando quindi un’evoluzione del fenomeno mafioso foggiano verso posizioni paritetiche con altre organizzazioni mafiose più strutturate"

Sul Gargano, dove stanno cercando di farsi strada nuovi e giovani criminali, gli interessi maggiori riguardano appunto il settore degli stupefacenti. Orfana dei vertici, la criminalità di San Severo stringe legami con le batterie del capoluogo dauno, che "nell’evoluzione dello scenario criminale locale, potrebbero affermarsi sempre di più anche nella provincia, sia controllando i traffici illeciti che infiltrando l’economia legale". La Società Foggiana, infatti, esporta le strategie criminali fuori città. Sempre più "indipendente", oltre che capace di diversificare le attività illecite, la "mafia degli affari" di Cerignola. Ad e

Non solo droga, anche estorsioni e usura

"Oltre al traffico degli stupefacenti, i settori in cui risultano operare le organizzazioni mafiose foggiane (che, anche nel semestre in esame, hanno dimostrato una grande disponibilità di armi), sono le estorsioni e l’usura, che vengono esercitate anche attraverso una pressante azione intimidatoria, soprattutto nei confronti degli operatori del tessuto socio-economico (commercio, edilizia, turismo ed agricoltura)"

Reati predatori e riciclaggio

Con particolare riferimento alla consumazione di reati predatori, "si evidenzia come la criminalità mafiosa abbia, in alcuni casi, interagito con elementi della criminalità comune, supportandoli nella realizzazione di articolati “colpi” fuori regione. Anche in materia di riciclaggio, si rileva un elevato livello di specializzazione delle figure professionali coinvolte, che prima intercettano aziende in difficoltà economica, e poi le rendono complici degli interessi dei clan facendo emettere fatture per operazioni inesistenti o facendo compensare tributi relativi a crediti inesistenti"

Operazione Security

Si legge nella relazione della DIA: "A tal proposito, nel mese di gennaio, nell’ambito dell’operazione “Security” - che aveva già portato, tra luglio e dicembre 2017, all’esecuzione di numerosi provvedimenti cautelari - è stato tratto in arresto il presidente di una società sportiva, ritenuto responsabile di autoriciclaggio. L’inchiesta, in una prima fase, aveva accertato la presenza, a Milano, di un’associazione per delinquere, composta anche da soggetti della provincia di Foggia, dedita all’esecuzione di una serie di operazioni illecite di natura finanziaria e tributaria, con lo scopo di favorire la famiglia mafiosa catanese dei Laudani. Gli ulteriori accertamenti esperiti avrebbero dimostrato come parte dei proventi illeciti fossero poi recuperati nella gestione della società sportiva in cui l’arrestato, in qualità di massimo dirigente, avrebbe riciclato anche altro denaro di illecita provenienza"

Scioglimento del Comune di Mattinata

E ancora, "lo scioglimento del Comune di Mattinata, avvenuto il 19 marzo 2018, ha messo in evidenza anche le criticità derivanti dall’infiltrazione mafiosa nella gestione della “cosa pubblica”. In tale contesto assumono valore emblematico varie vicende segnalate nella Relazione del Prefetto di Foggia, in cui emergono anomalie sintomatiche di uno sviamento dell’agire amministrativo. Si fa riferimento al settore degli affidamenti di lavori e servizi pubblici, dagli impianti sportivi ai parcheggi, dalle concessioni all’occupazione di suolo pubblico per la gestione di chioschi bar, al rilascio di contributi comunali per circoli e Pro Loco e alle assunzioni nella Polizia Municipale.

Più precisamente, nel maggio 2014 l’Ente attingeva ad una graduatoria dell’anno precedente per l’assunzione, come agenti di polizia municipale a tempo determinato, di un pluripregiudicato contiguo alla criminalità garganica e “del coniuge di un soggetto di cui sono state documentate frequentazioni con elementi delle consorterie locali. Nello specifico, l’amministrazione comunale ha proceduto all’assunzione delle medesime persone già reclutate a seguito della richiamata determina del 2013, confermandole anche per la stagione estiva del 2015”. Altrettanto significativa è l’omissione, da parte dell’amministrazione comunale, degli “accertamenti antimafia con riferimento alle imprese esercenti attività particolarmente esposte al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata quali strutture alberghiere, locali di pubblico intrattenimento e stabilimenti balneari”

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