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Cronaca

Processo Corona: il boss Tolonese condannato a dieci anni di carcere

I 12 imputati avevano scelto il rito abbreviato. Dieci anni di carcere a Raffaele Tolonese e otto a Rocco Soldo. Assolto Giovanni Di Brita. Luigi De Stefano morto in un agguato

E’ terminato con dieci condanne e un’assoluzione, il processo d’appello ‘Corona’ dei 12 dei 28 imputati che hanno optato per la formula del rito abbreviato. Raffaele Tolonese, esponente di primo ordine di una delle note batterie foggiane, è stato condannato a dieci anni di reclusione, mentre il figlio Leonardo a un anno e mezzo. Assolto invece Giovanni Di Brita. Otto anni a Rocco Soldo. Cinque anni e quattro mesi, invece, a Savino Ariostini e Agostino Corvino. Quattro anni dietro le sbarre per Giovanni Russo, tre per Salvatore Buono, 32 mesi per Cristiano Tolmino, due anni a Cosimo Paranelli e 4 anni e 4 mesi a Carlo Borreca.

A vario titolo gli imputati a processo – arrestati nel corso dell’operazione condotta dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Foggia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura foggiana, messa a segno il 16 luglio del 2013 - erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, detenzione e spaccio di stupefacenti, plurimi episodi di estorsione con l’aggravante mafiosa, addirittura un sequestro di persona a scopo estorsione.

I 24 ARRESTATI NELL’OPERAZIONE CORONA 

Nel corso del processo uno degli imputati, Luigi De Stefano detto ‘Sciaraball’, era stato ucciso a colpi d’arma da fuoco il 18 novembre 2015 nell’agguato di via Mangano. Ad aprile, sempre con il rito del processo abbreviato, erano stati condannati anche Emiliano Francavilla a 10 anni di reclusione, il fratello Antonello a otto anni, Federico Trisciuoglio a 4 anni e otto mesi e Mario Lanza a sei anni e otto mesi.

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