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Cronaca

Operatori del 118 fondamentali (ma precari), la lettera di una moglie ad Emiliano: "Dia stabilizzazione e dignità a questo lavoro"

Le parole indirizzate al presidente della Regione Puglia: "Prima di sedersi a tavola, pensi a tutti i soccorritori che saranno su un'ambulanza, intenti a salvare una vita e pensi anche alle loro famiglie. Nel nuovo anno dia stabilizzazione a questo lavoro"

Se gli operatori del 118 sono stufi di vivere nella precarietà, le loro famiglie non sono da meno. E accanto all'orgoglio di vedere il proprio marito, moglie o figlio svolgere un lavoro duro ma utile e fondamentale per salvare vite, vorrebbero avere qualche certezza in più. Ed è quello che si augura la moglie di un operatore del 118, che si appella direttamente al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

"Caro Presidente Emiliano,

le scrivo questa lettera per augurarle un  buon Capodanno, ricco di soddisfazioni e successi e le auguro di passare questa festività con le persone a lei più care. Mio marito è un autista soccorritore del 118 e questa notte, la notte di Capodanno, sarà di turno. Io passerò questa serata da sola con i miei figli e ho promesso loro che mangeremo pane e Nutella per sopperire alla mancanza del padre, ma so già che non basterà.

A mio marito ho preparato un pasto caldo da portare in postazione e da dividere con i colleghi. So che lo mangeranno di fretta e se il telefono squillerà non lo mangeranno affatto. In notti come questa è ancora più difficile il loro lavoro. Il rischio che qualcuno si metta alla guida ubriaco è alto con tutte le conseguenze che ne derivano. Un soccorritore lo sa. Lo sa già quando indossa la divisa, lo sa quando saluta il collega al cambio turno, quando ci si scambia gli auguri per l'inizio del nuovo anno e ancora di più quello che la notte passi in fretta, che passi indenne, che tutto fili liscio.

La concentrazione è sempre alta, ma in un giorno come questo deve esserlo di più. Signor Presidente, prima di sedersi alla sua tavola stasera, pensi a tutti i soccorritori che saranno su un'ambulanza, che non dormiranno stanotte, che saranno intenti a salvare una vita e pensi anche alle loro famiglie, ai bambini che chiederanno dov'è il loro papà o la loro mamma e alla risposta orgogliosa che gli si dà tutte le volte "Aiuta le persone". Perché, signor Presidente, io sono orgogliosa del lavoro di mio marito, anche se lui stanotte non ci sarà.  Nel nuovo anno dia stabilizzazione a questo lavoro, dia ai soccorritori la dignità che meritano".

La moglie di un autista soccorritore

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