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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Villaggio Artigiani / Via delle Casermette

Aggressione al carcere di Foggia: agenti presi a 'sgabellate' da un detenuto

I due hanno riportato ferite ed escoriazioni giudicate guaribili in 7 giorni ciascuno. La denuncia del Cosp: "La situazione al carcere di Foggia è tornata ad essere preoccupante"

Riprendono le aggressioni al carcere di Foggia, dove due agenti della polizia penitenziaria sono finiti in ospedale, dopo essere stati ripetutamente colpiti con uno sgabello da un detenuto.

Lo denuncia il Cosp: il fatto sarebbe accaduto qualche ora fa nel reparto detentivo psichiatrico, dove sono allocati quattro tra i detenuti considerati più pericolosi in osservazione. “Verso le 12 -  denuncia il sindacato - gli assistenti sono stati violentemente insultati e poi sono stati ripetutamente colpiti con uno sgabello da un detenuto di nazionalità egiziana, ristretto in quel reparto per futili motivi”.

Tempestivo e immediato l’intervento dei colleghi che ha evitato il peggio, mentre il recluso continuava ad accanirsi prima contro uno dei poliziotti e, successivamente, anche contro il collega, colpito alla mano destra mentre tentava di scansarsi dal vile attacco (l’uomo, pare, cercasse di colpirli al volto).

“Dopo la rivolta di marzo, il carcere di Foggia è ritornato a salire come numero di popolazione tanto che, ad oggi, si registrerebbero circa 480 detenuti contro una capienza di 340 posti letto ,mentre il personale di polizia penitenziaria, nonostante le vane discutibili promesse del vertice politico, del vertice dipartimentale e provveditorato regionale, sono ancora in sofferenza di circa 50/60 unità”, denuncia Mimmo Mastrulli.

“I turni sono ancora su tre quadranti ad otto ore, contro le sei ore giornaliere e il monte ore di straordinario mensile per singolo poliziotto lievita di giorno in giorno con un carico eccessivo di postazioni da vigilare oltre ogni tollerabilità umana. Il carcere di Foggia, dopo quattro mesi circa, è ancora senza un comandante titolare essendo il precedente trasferito in altra regione d’Italia e con un direttore non stabilmente presente nella sede di Foggia”.

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