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Cronaca Orta Nova

VIDEO | Scoperto racket delle estorsioni sui parchi eolici: arrestati si chiedevano chi li avesse "traditi"

Operazione dei carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi che hanno sgominato - tra Orta Nova, Scampiteli e Pescara - una banda di cinque persone arrestate con l’accusa tentata estorsione aggravata, danneggiamento seguito da incendio

Il racket delle estorsioni allunga le mani sul business dell’eolico. E’ quanto scoperto dai carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi che, coadiuvati dai colleghi di Foggia e Pescara, hanno sgominato - tra Orta Nova, Scampiteli e Pescara - una banda di cinque persone arrestate con l’accusa di concorso in tentata estorsione aggravata, danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento.

Gli arresti, tutte ordinanze in carcere, sono state eseguito lo scorso 17 luglio: l’attività investigativa, iniziata nel maggio 2017, ha consentito di accertare 1’esistenza di un gruppo criminoso che, dopo aver provocato gravi danni alle turbine eoliche, veicolava successivamente richieste estorsive ai vertici dei gestori delle relative società operanti in Alta Irpinia, minacciando loro di ulteriori attentati.

Tali azioni criminali, compiute dai destinatari del provvedimento, sebbene limitate a un ristretto arco temporale, avevano determinato un elevato allarme sia tra la popolazione che tra le autorità locali, destando notevole preoccupazione anche a livello nazionale, con l’interessamento di organismi di rilievo istituzionale.

Le indagini sono state sviluppate dai carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi e sono state condotte con metodi classici di appostamento, osservazione, monitoraggio con telecamere e mezzi tecnici nonché con intercettazioni telefoniche ed ambientali, consentendo di tracciare un filo tra alcuni eventi delittuosi, e permettendo di ricondurre agli indagati la commissione di due episodi di danneggiamento, per diverse centinaia di migliaia di euro, avvenuti presso impianti appartenenti alla medesima società ed, in particolare a Bisaccia (danneggiamento ad un trasformatore mediante utilizzo di catena in ferro, con conseguente sospensione del funzionamento dell’impianto eolico) nel maggio del 2017, e a Lacedonia (danneggiamento di una pala eolica a mezzo incendio) nell’agosto dello scorso anno.

Nelle intercettazioni, gli indagati cercavano di capire chi li avesse "traditi": "Vi hanno infamato! hai capito? E chi è che vi ha visto?... E che ne so... Otto anni vogliono dare, ciascuno... Otto anni? E che se ne sono andati di testa?... Fratè..."

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