Una vera e propria holding della truffa, quella scoperta a Foggia, dagli uomini della Guardia di Finanza, all’esito di una complessa indagine che dal 2012 al 2015 ha visto loro impegnati al fianco degli inquirenti della Procura di Foggia. Per il fatto, il gip del Tribunale di Foggia ha disposto nei confronti degli indagati l’applicazione delle seguenti misure nei confronti dei componenti l’associazione a delinquere: 7 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 17 in regime degli arresti domiciliari. Per tutti, è stato disposto il sequestro preventivo, per equivalente, di beni/utilità fino alla concorrenza di 4 milioni di euro.

La misura cautelare in carcere è stata notificata nei confronti di Antonio Raccuia (classe 1948, nato a Palermo e residente a Castelluccio dei Sauri), Attilio Ferrandino (classe 1974, foggiano), Massimo Alessandro Ieluzzi (di Lucera, classe 1957), Michele Carella (foggiano, classe 1958), Vincenzo Nazzaro (foggiano, classe '61), Francesco Ferrazzano (foggiano, classe 1949) e Alessandro Mauriello (foggiano, classe 1968).

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I 17 provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari: Angelo Salvatore Greco (Foggia, 1974), Alberto Greco (Cagliari, 1966), Pasquale Rinaldi (San Giovanni Rotondo, 1973), Gennaro Schinco (Foggia, 1968), Michele Lordo (San Giovanni, 1980), Maria Pina Bolumetto (Carapelle, 1982), Giuseppe Raccuia (San Severo, 1988), Roberto Perdonò (Foggia, 1964), Antonio Spanu (Perfugas, 1960), Matteo Delli Carri (Foggia, 1963), Nicola La Riccia (Foggia, 1978), Saverio Di Noia (Manfredonia, 1969), Francesco Chiaromonte (Foggia, 1962), Angelo Del Vecchio (San Giovanni, 1977), Tommaso Laccetti (Foggia, 1978), Matteo D'Antonio (Foggia, 1973) e Andrea Filacaro (Foggia, 1973).