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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lucera

Foggia e Lucera piangono "l'uscita di scena" di Mario Savino. La lettera della moglie: "Ha donato sorrisi e leggerezza"

Mario Savino era un impresario di Napoli, primo manager di Gigi D'Alessio e anche Tullio De Piscopo. Aveva scelto di vivere a Lucera, amava Foggia. La lettera della moglie Angela Polito

Una lettera al marito scomparso. Angela Polito, moglie di Mario Savino, ha deciso di descrivere il carattere gentile e amorevole del marito, con una lettera aperta, piena di amore e riconoscenza nei confronti, organizzatore di importanti spettacoli e impresario di Gigi D'Alessio e Tullio De Piscopo.

La lettera della moglie

Se penso a Mario in questo momento credo che stia cercando di trasmettere alla Terra il suo buonumore. È ciò che fa tatto per una vita intera: donare sorrisi e leggerezza. In questi giorni, vedendoci smarriti e sconfortati a causa della sua assenza, da immenso impresario avrebbe ideato uno show luminoso e indimenticabile. Avrebbe chiamato a raccolta tutti i migliori artisti del Paradiso per farci divertire. Avrebbe fatto di tutto per non far sentire il vuoto logorante che la sua scomparsa ha creato, infilando tra i pensieri tristi una sua battuta di spirito, un ricordo simpatico o un aneddoto spassoso. Flash di Mario Savino così com’era e come lo ricorderemo sempre: intento a programmare grandi spettacoli e concerti memorabili alla sua scrivania, col telefono all’orecchio e la sigaretta che sprigiona volute di fumo.

Sarebbe stato il suo modo di restituire l’onda di amore che ci ha circondati, Mario e me, attraverso le centinaia di attestazioni di vicinanza, di stima e di gratitudine nei suoi confronti. Tra le decine di messaggi bellissimi e densi di affetto, voglio ringraziare anzitutto Gigi D’Alessio, artista che Mario aveva nel cuore, Carlo Buccirosso e Gino Rivieccio, assieme a tanti altri che con la loro elegante delicatezza ci hanno fatto arrivare il loro calore, segno delle loro immense qualità umane, prima che di professionisti dell’arte.

L’elenco degli amici ed estimatori di Mario è lungo, compresi i giornalisti e i media che lo hanno omaggiato al momento della sua scomparsa e lo hanno seguito durante la sua straordinaria carriera, e si completa con gli attori, i cantanti e gli artisti, ma anche i tecnici e le maestranze che negli ultimi anni hanno arricchito le sue rassegne teatrali di immenso successo.

Sono tre infatti le città che piangono la sua “uscita di scena”: la sua amata Napoli, la sua nuova casa, Lucera, e la meravigliosa Foggia. Ma il suo pubblico era senza confini, perché era riuscito a farlo arrivare da tutta la Capitanata, proponendo spettacoli che univano le persone nella risata, nello stupore dello scintillio delle scenografie e delle performance. Lui non compariva mai, non serviva. Gli applausi sopra e sotto il palco erano il riscontro che gli bastava per proseguire con meticolosità e passione nel suo lavoro. A tutti gli spettatori di questi meravigliosi anni va dunque il mio sentito ringraziamento.

Ma ci sono altre persone da ricordare. Anche nei giorni più bui c’è stata sempre una luce accesa, che non ci ha mai fatti sentire soli nella malattia. È quella dedizione di medici e infermieri dell’Ospedale Lastaria di Lucera che si sono presi cura amorevolmente di Mario. Attenzioni, dolcezza e gentilezza che il personale del reparto di Geriatria, diretto da Massimo Zanasi, gli ha riservato ogni minuto, come agli altri degenti. Una abnegazione che non è lavoro ma missione, quella mostrata anche dai dottori Giuseppe Bove e Pasquale Saracino, e da Generoso D’Alessandro, medico sempre presente.

Mario direbbe che sono stata troppo lunga e sentimentale, ma questa lettera vuole restituire un po’ dell’affetto ricevuto in questo periodo, il conforto che mi è stato trasmesso, la vicinanza degli amici di Mario e miei e di sconosciuti che ne hanno apprezzato le doti umane e quelle di impresario che al primo posto metteva le relazioni interpersonali e il rispetto reciproco.

A chi ha aperto il proprio cuore a Mario dico che lui non lascerà un vuoto. Troverà il modo per farsi ricordare per sempre.

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