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Cronaca Cagnano Varano

E’ mistero sulla morte di Antonella Scirocco, la donna trovata morta ad Apricena

Domani l'esame autoptico sul corpo della mamma di Cagnano Varano ritrovato privo di documenti, in avanzato stato di decomposizione e in parte scarnificato.

E’ di Antonella Scirocco, la 36enne di Cagnano Varano scomparsa lo scorso 20 maggio, il cadavere ritrovato nel primo pomeriggio di ieri nelle campagne in località Selva la Rocca, in agro di Apricena, nel Foggiano. Il riconoscimento formale della salma è avvenuto nella serata di ieri, quando i familiari della donna - separata e con una figlia di 12 anni - ne hanno riconosciuto indumenti ed effetti personali.

Ovvero, una felpa nera e un paio di jeans: gli stessi indumenti che la donna indossava la mattina del 20 maggio scorso, quando è uscita di casa senza lasciare tracce o messaggi ai familiari; gli stessi indumenti con i quali la donna è stata immortalata dalle videocamere di un sistema di videosorveglianza della zona mentre si recava, da sola, in stazione per prendere un treno diretto a Rodi Garganico e poi svanire nel nulla.

Del caso si sono occupati i carabinieri della compagnia di San Severo e San Giovanni Rotondo, unitamente ai colleghi del nucleo operativo di Foggia. Entro domani, gli inquirenti della Procura affideranno ai tecnici della medicina legale di Foggia l’incarico per effettuare l’esame autoptico sul corpo della mamma di Cagnano Varano, ritrovato privo di documenti, in avanzato stato di decomposizione e in parte scarnificato.  Condizioni che hanno allungato i tempi per il riconoscimento del cadavere e che rendono difficile risalire - almeno ad una prima ispezione cadaverica – sia il periodo che la causa di morte della donna.

A scoprirne il corpo, nel pomeriggio del 2 giugno, è stato un agricoltore della zona, insospettito dal cattivo odore che - complici le temperature estive degli ultimi giorni - si diffondeva dal cadavere, ritrovato poco distante tra le sterpaglie dei campi tra San Nicandro Garganico e Apricena, a ridosso della strada statale 89 Garganica, a qualche centinaia di metri dal passaggio a livello.

In un primo momento, si pensava ad una fuga volontaria della donna ma i carabinieri incaricati delle indagini del caso hanno seguito sin da subito ogni pista possibile, scavando a fondo nella vita privata della 36enne e sulle sue amicizie. Intense le ricerche messe in atto da carabinieri, vigili del fuoco e volontari della protezione civile che hanno battuto palmo a palmo l’intero territorio, purtroppo senza risultati.

Perlustrate a fondo le zone rurali tra Rodi e Vico del Gargano, nel bosco “La Difesa” di San Marco in Lamis e nelle zone attraversate dalla stazioni ferroviarie della tratta garganica. Una ricerca non semplice: il raggio d’azione era ogni volta una superficie di decine e decine di ettari, estensioni caratterizzate da zone particolarmente impervie e nelle quali era facile perdersi, tant’è che in più di un’occasione erano stati impiegati degli elicotteri.

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