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Cronaca

I cieli garganici crocevia delle migrazioni di uccelli: c'è anche il Piovanello del Nord

Dal mar Baltico polacco allo sperone di Puglia: i monitoraggi faunistici degli esperti del Centro Studi Naturalistici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Sulle nostre teste c'è il crocevia delle migrazioni degli uccelli. Lo sostengono gli esporti del CSN, grazie ai consueti monitoraggi faunistici che il Centro Studi Naturalistici realizza nell’intero territorio provinciale.

Proprio grazie a questi studi è stato possibile osservare una moltitudine di specie rare e minacciate, dai comuni cormorani, ai beccapesci (sterne, uccelli solo simili ai gabbiani) fino al tuffarsi di rare Sule bassana, dai rapaci migratori alle cicogne nere o di vedere il volo rasente all’acqua di anatre pelagiche.

Insomma a guardare con gli occhi dei naturalisti questa provincia acquista un fascino in più e, lontano dalla calca delle spiagge estive, i luoghi sembrano più belli e selvaggi e la soddisfazione aumenta maggiormente quando si osservano ospiti speciali come i piovanelli tridattilo “venuti dal Nord”. Stavolta, sono stati avvistati fermi insolitamente su una roccia, e per questo comportamento inconsueto hanno attratto l’occhio del naturalista e così, spiega Matteo Caldarella del Centro Studi Naturalistici, a distanza di sicurezza, “ho cercato di fotografare il gruppo di uccelli sullo scoglio”.

Il Piovanello tridattilo, Calidris alba il nome scientifico, è un piccolo uccello migratore di poche decine di grammi di peso che vola dalle coste del nord Europa, a volte, fino al sud Africa. Sono dei limicoli piccoli come dei pulcini di gallina, normalmente si possono incontrare in inverno lungo le spiagge della costa garganica, seguono il moto ondoso della risacca alla ricerca di invertebrati portati dal mare.

Le immagini fotografiche servono però non solo per l’essenza estetica intrinseca, ma anche a documentare eventuali sorprese che l’occhio nudo o il binocolo non riescono a scorgere in campo. Cosi vedendo le immagini al computer uno degli stupendi piovanelli ha mostrato dei colori strani alle zampe, una bandierina e degli anelli colorati come una combinazione di un codice da decifrare.

Subito è scattato il giro di e-mail, con altri colleghi ornitologi e continua Matteo Caldarella “si è scoperto che il piovanello è stato inanellato e rilasciato in Polonia il 13 agosto del 2012, successivamente è stato osservato in Olanda nel luglio 2013 ed ora l’ho avvistato sulla costa nord del Gargano. E’ una bella soddisfazione poter aiutare una tale ricerca, anche perché questo dato testimonia, semmai ce ne fosse bisogno, l’estrema importanza del Gargano per la biodiversità in generale e per le specie migratrici”.

La difesa del territorio e delle specie di rilevanza naturalistica parte proprio dalla ricerca e, senza queste attività finalizzate alla realizzazione di azioni concrete di conservazione, tutto l’ecosistema è a rischio. Proporremo a breve al Parco Nazionale del Gargano e agli altri enti territoriali competenti un programma di monitoraggio delle specie migratrici soprattutto in siti ove tali studi non sono stati mai realizzati, sperando che le istituzioni si mostrino entusiaste nel partecipare a tali ricerche che fra l’altro, diventerebbero un trampolino di lancio per attività di truismo compatibile e destagionalizzato come il turismo per birdwatching, o la partecipazione a campi di ricerca, oltre a scoprire i mille misteri delle migrazioni degli uccelli.

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