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Cronaca

Michele Mansueto, giugno 90 – giugno 2011: due agguati, uno mortale

Profilo di "Lillino", ex boss della malavita foggiana tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, scampato a un agguato nel 90 e trivellato di colpi esattamente 21 anni dopo tra via Castiglione e via XXV aprile

Michele Mansueto è stato un esponente di spicco della malavita foggiana tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta. Capo del clan Mansueto-Trisciuoglio-Prencipe, nella notte tra il 23 e il 24 giugno del 1990, esattamente 21 anni prima del suo assassinio, l’allora 36enne fu oggetto di un agguato simile non riuscito grazie alla prontezza di riflessi di “Lillino”, questo il suo nomignolo, che si accorse della presenza nascosta di due sicari e riuscì ad evitare il peggio. Se la cavò con una ferita all’addome.

Un anno prima aveva rischiato di morire in seguito a un incidente stradale avvenuto in viale Fortore. Ricoverato in prognosi riservata, se l’era cavata con una ferita sul volto.

Coinvolto nel maxi-processo dell’uccisione dell’imprenditore foggiano Giovanni Panunzio, assassinato la sera del 6 novembre 1992 mentre faceva rientro a casa, Mansueto fu arrestato nell’ambito dell’operazione del 2002 denominata “Double Edge”. In quell’occasione 21 persone furono accusate a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti.

Fu arrestato anche nel blitz “Poseidon” del 28 giugno 2004, dal quale però fu assolto dalle accuse di mafia e droga.

Dal 2004 in poi il suo nome non comparve più in nessuna azione criminosa. Pare si fosse allontanato dalla malavita foggiana. L’omicidio di ieri avvenuto poco prima delle 20 tra via Castiglione e via XXV aprile, apre un filone d’inchiesta che potrebbe seriamente portare a delle verità nascoste anche sul suo conto.

Resta il fatto che l’agguato mortale è avvenuto esattamente 21 anni dopo quello scampato del 1990.


 

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