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VIDEO | Dai ghetti di nuovo in piazza, la protesta dei migranti: "Basta razzismo, lottiamo per una vita normale"

Circa una cinquantina di persone tra migranti e manifestanti foggiani di 'Rete Campagne in lotta' hanno sfilato in un corteo di protesta per dire no al razzismo.

Una forma di protesta generata dagli ultimi episodi a carattere nazionale, come le sparatorie di Macerata e Firenze, che hanno riportato all'attenzione il problema del razzismo "che fa parte della storia italiana fin dalla nascita dello Stato nazione, come una linea nera che attraversa la questione meridionale, le conquiste e i massacri coloniali, l'antisemitismo e la discriminazione contro i e le rom. E a partire dagli anni '80 colpisce senza sosta le persone migranti (dall'Africa ma anche dall'Asia e dall'Europa dell'est) con omicidi, violenze di ogni sorta, rappresaglie. Perdipiù, come anche i fatti di Macerata hanno dimostrato, il
razzismo è sempre anche una questione di sessismo. Non solo le donne migranti, in quanto donne, subiscono una doppia violenza. L'odio razzista si fonda su una concezione delle donne come vittime passive, da proteggere e controllare in quanto emblemi e matrici della nazione o della razza, da un lato - o, se straniere o ribelli, come oggetti di brutalità e consumo usa e getta, dall'altra".

"Basta razzismo, lottiamo per una vita normale", uno dei messaggi comparsi su uno dei diversi striscioni esposti, dei migranti scesi in strada per chiedere documenti, un lavoro regolare e una casa e per raccontare la propria verità, e produrre "una narrazione diversa da quella che i media danno degli immigrati in Italia. Né criminali, né vittime, i lavoratori e lavoratrici delle campagne sono compagni e compagne che lottano anche per noi e che dobbiamo sostenere".

I manifestanti sono partiti dal piazzale della stazione per poi fermare il proprio percorso su Corso Garibaldi. Una delegazione è stata poi ricevuta in Prefettura. 

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