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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sant'Agata di Puglia

Lettera aperta al sindaco di Sant'Agata: "Paese più sporco e degradato" | FOTO

Amaro sfogo di Giuseppe Danza: "Come possiamo gloriarci di una bandiera Arancione, in altri tempi conquistata, se siamo divenuti un luogo così trascurato?"

Cari Concittadini ed Amici di Sant’Agata,

Ho avuto il dispiacere quest’anno di trovare il nostro amato Paese ancora più sporco e degradato rispetto all’immagine, non buona, degli scorsi anni.

Mi sono pertanto permesso di inoltrare al Sindaco la lettera e le immagini che vi accludo.

Vi invito a ricopiarla, diffonderla, sottoscriverla anche voi ed inviarla, nella speranza che ricevendo molte di queste comunicazioni indignate riprenda, questa amministrazione, a curare il nostro amato Paese ed a risollevarlo dal degrado in cui versa. La lettera non ha nessun intento politico ma è solo una richiesta di provvedere al decoro di Sant'Agata.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:

Egregio Signor Sindaco,

Mi sento costretto, dal mio amore verso Sant’Agata, che Lei amministra, e che mi ha dato i natali, ad indirizzarvi codesta missiva. Ogni anno, seppure per pochi giorni, a causa degli impegni di lavoro, ho il desiderio e la gioia, come la maggior parte dei Santagatesi sparsi per l’Italia e per il Mondo, di ritornare al mio Paese per ripercorrere le vie tanto amate, risiedere nella casa che mi diede i natali e rincontrare gli amici di un’infanzia ormai lontana.

Tutta questa gioia, purtroppo, è offuscata dalla progressiva decadenza e abbandono che oramai, da anni, constato colpire il Paese. Un esempio per tutti: la sporcizia che pervade e permea tutte le strade ed i pendii. La villetta del mulino divenuta una discarica a cielo aperto con l’erbetta rinsecchita, eppure cosa ci vorrebbe ripulirla ed innaffiarla per renderla un luogo godibile a bambini ed adulti? Le pendici intorno a S. Rocco, sia nella zona del mercato sia nelle altre zone, con cartoni, buste, bottiglie di plastica e vetro sparsi in ogni dove; il parcheggio della piscina, ormai zona di rifiuti. Cosa dire infine del fatto che il Paese è privo di un qualsivoglia misero cestino che permetta gettare un semplice fazzolettino di carta.

Un qualunque cittadino o villeggiante che compri un gelato in piazza, in coppetta, e si rechi poi a passeggio, gustando contemporaneamente la sua leccornia, è costretto a continuare la sua passeggiata con l’involucro di cartone in mano, non sapendo dove depositarlo, se la sua cultura ecologica ed educazione gli impediscono di gettarlo a terra. Tutti noi, cittadini di S. Agata per nascita, residenti in altre città, continuiamo a mantenere le case avite, per l’amore che a loro portiamo, pur godendo degli immobili per soli quindici giorni l’anno.

FOTO | Degrado a Sant'Agata, 28 Agosto 2013

Per questo amore ci sobbarchiamo il costo dell’IMU, fissato al massimo dalla sua giunta, della TARSU, altrettanto gravosa, di cui non usufruiamo, se non in modo limitatissimo, il costo di un’utenza idrica, una delle più care in Italia, di cui non consumiamo neppure la quota base, e non ci è restituito neanche il godimento di un luogo pulito, per i pochi giorni in cui risiediamo.

Eppure, per la diaspora che negli ultimi cinquant’anni, per motivi di lavoro, si è verificata, siamo più dei residenti, i maggiori possessori d’immobili locali e i maggiori finanziatori delle casse comunali. A cosa vale esporre in piazza le foto dei bei portali se poi non c’è il rispetto dei luoghi, costretti ad esistere come discariche. A cosa vale fare la festa dell’emigrante quando a questi, tornando al loro paese, non è concessa neanche la gioia di trovarlo curato! Quale è, mi domando, la funzione di una Pro-loco, se non riesce a pungolare una pigra amministrazione ad ottemperare alle sue minime funzioni.

E che dire dello scempio delle colorazioni arcobaleno delle varie case che si osserva girando per il paese, un paese con il cuore medioevale che andrebbe preservato mediante una valorizzazione corretta della pietra, oppure dei marciapiedi sconnessi, dei muretti di sostegno cadenti o delle pavimentazioni sommariamente riparate. Eppure, se ben ricordo, a Sant’Agata esisteva un tempo un importante Archeo Club, animato da spirito culturale. Dove sono quegli iscritti di allora, perché non fanno sentire la loro voce?

Ed ancora come possiamo gloriarci di una bandiera arancione, in altri tempi conquistata, se siamo divenuti un luogo sporco e trascurato? Perché gettare denaro della comunità in costose feste canore quando sarebbe più utile e necessario investirli in opere pubbliche? Per suffragare ciò che dico le allego alcune foto scattate in giro per le nostre strade. Ho avuto modo di visitare, questa estate, alcuni  paesi del circondario, paesi un tempo molto più arretrati rispetto al nostro, ed ho dovuto costatare, con amarezza, come siamo conservati e gestiti in modo molto più professionale del nostro. Egregio signor Sindaco, mi dolgo di essere stato costretto a scrivere una simile lettera ma, da suo concittadino, non posso assistere a questo degrado senza presentare una accorata e vibrata protesta.

Distintamente,

Giuseppe Danza

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