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Cronaca Isole Tremiti

Le Isole Tremiti nell'Italia fascista, prigione per omosessuali al confino

L'8 giugno viaggio nella memoria presso l'Isola di San Domino con Vladimir Luxuria e Ivan Scalfarotto. L'evento è un omaggio alla memoria e un grido di libertà

Non avevano commesso alcun delitto, ma la loro colpa era soltanto quella di appartenere ad una categoria dai confini incerti, quella di “individui potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico, da allontanare dal tessuto sociale”. Fu così che prostitute, persone con disabilità fisiche e mentali, esponenti di minoranze etniche e religiose, omosessuali e transessuali, non potendo essere imprigionati per alcuna violazione di legge, vennero esiliati dal regime fascita.

Sorte, atroce, che toccò in primis agli omosessuali, “gli invertiti, gli arrusi” come venivano definiti all’epoca. Si calcola, infatti, che furono più di 300 i condannati al confino in Italia, 56 dei quali alle Isole Tremiti, dove quella piccola comunità si integrò presto con il territorio, fino ad allora disabitato, e sopravvisse a quell'assurdo destino con dignità e speranza.

Nel ventennio fascista le Diomedee furono così una colonia penale per "pederasti", appellativo attribuito dal regime, diventato poi reato punito con una pena di cinque anni di confino, una via di mezzo tra un’ammonizione e il carcere, e strumento di controllo sociale, punitivo, nei confronti di chiunque mostrasse comportamenti ritenuti "sconvenienti" o "immorali", ma non punibili attraverso le leggi.

"(...) É da otto mesi che sospiro la libertà tutti i giorni, in tutte le ore, in tutti i momenti. La legge umana fa espiare i delitti e i reati degli uomini, privandoli di essa, Dio nell'Eden punì l'uomo con la morte, ma non gli tolse la libertà. Dunque vale più della vita. La vita senza di essa è morta, specialmente per un giovane a vent'anni, che deve pensare seriamente al suo avvenire. Ed io quale delitto, quale male ho commesso per essere privato così inesorabilmente di questo grande tesoro? Di qual reato di quale scandalo mi si può incolpare? (...)" (San Domino delle Tremiti, 6 ottobre 1939 , Da Leonardo a' Francisa, condannato a 5 anni di confino per omosessualità, al Ministero degli Interni tratto da G. Goretti e T. Giartosio, La città e l'isola, Donzelli editore, Roma 2006?

Per ricordare questa pagina di storia, in occasione della “Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia” del 17 maggio 2013, Vladimir Luxuria, insieme alle associazioni Albatros - Progetto Paolo Pinto, Amnesty International Italia, Arcigay Nazionale, Arcilesbica Nazionale, Certi Diritti, CGIL - Ufficio Nuovi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Di’Gay Project, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gaycs, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, hanno invitato la comunità LGBT, il pubblico e i giornalisti, ad un viaggio nella memoria che si tiene oggi presso l’Isola di San Domino.

L’evento è un omaggio alla memoria e un grido di libertà, un modo per ricordare insieme una pagina della nostra storia recente, che non possiamo permetterci di dimenticare. “Gli estremismi - sottolineano gli organizzatori - soprattutto nelle fasi di crisi economica e sociale come quella che stiamo attraversando, sono sempre in agguato e fanno leva sulla debolezza, sulla solitudine, sull’ignoranza, sulla paura. La memoria va alimentata affinché certi errori non si ripetano di nuovo e al confino vengano mandate una volta per tutte parole come esclusione, razzismo, violenza, dittatura”.

Alle 10.30 è stata deposta la Targa della Memoria in presenza del sindaco delle Isole Tremiti, Antonio Fentini. Questo pomeriggio, alle 17.30, si terrà la tavola rotonda “Omosessuali al confino: il caso delle Isole Tremiti” con Gianfranco Goretti, vicepresidente Famiglie Arcobaleno, autore del libro “La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista”, Carmela Santoro e Attilio Carducci, abitanti dell’isola e testimoni di quegli anni.

Saranno presenti anche Luca De Santis, autore del graphic novel “In Italia sono tutti maschi”, Fernando Vasco Chironda, coordinatore campagne Amnesty International - Italia, Lucia Caponera, Segreteria nazionale Arcilesbica, Flavio Romani, presidente Arcigay nazionale, Adriano Bartolucci Proietti, presidente Gaycs, Imma Battaglia, presidente Di’Gay Project, Andrea Maccarrone, presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Maria Gigliola Toniollo, rappresentante Certi Diritti e CGIL - Ufficio Nuovi Diritti, Enrico Fusco, portavoce Equality Italia - Puglia e Ivan Scalfarotto, deputato e vicepresidente PD. Modera l'incontro Vladimir Luxuria, artista e promotrice dei diritti civili

Sempre questa sera, nella piazza centrale di San Domino, la transgender foggiana sarà la madrina della cerimonia di premiazione del corso di immersione per ragazzi ciechi, tenutosi dal 3 all'8 giugno, organizzato dall'associazione Albatros, che con il progetto Paolo Pinto, si occupa di subacquea dedidacata ai non vedenti

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