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Cronaca

Faccia a faccia col Questore: “Timore di una fusione tra criminalità garganica e foggiana-sanseverese”

ESCLUSIVA. Intervista al Questore di Foggia, Piernicola Silvis. Tanti i temi trattati: microcriminalità, mafia, società civile e migranti: "Non c'è collegamento tra migranti e reati"

Quando scriviamo, la notizia dell'ok del Viminale alla istituzione di un Reparto Prevenzione Crimine in provincia di Foggia non è ancora giunta. Ma siamo all'esito di una lunga escalation di eventi criminosi sul territorio, culminati con gli spari contro la Polizia a San Severo e la discesa in piazza, eclatante e rumorosa, della cittadina dell'Alto Tavoliere (ieri pomeriggio in marcia per la legalità, invece, Cerignola), e partiti con l'omicidio di Vieste nel gennaio scorso, che fa il paio, più di recente, con la drammatica sparatoria dalla quale, solo per miracolo, non è scappato il morto.

Nel mezzo furti di ogni genere, rapine, intimidazioni ad amministratori (leggasi Peschici). Un susseguirsi di eventi che preoccupa non poco le autorità inquirenti, in cui la criminalità organizzata si mescola alle azioni violente di microcriminalità in un turbinio di eventi che accresce la percezione di insicurezza del territorio. A ciò si aggiunga il tema migranti, con lo smantellamento di recente del Gran Ghetto e la difficile convivenza delle diversità. 

Temi scottanti, caldi, che ci spingono a chiedere contezza degli scenari presenti e futuri al Questore di Foggia, Piernicola Silvis. Ovviamente nei limiti imposti dal suo ruolo. Ma accetta. E ci accoglie nel suo studio (VAI ALL'INTERVISTA).

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