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Incidenti stradali Arpinova / Via Manfredonia

Foggia sotto choc piange i suoi giovani: lacrime bagnano il 2014

La città piange le morti di Giuseppe Ivan Palladino, Marco Milani e Romeo Pontone, deceduti in seguito all'incidente stradale avvenuto ieri sera in via Manfredonia

Foggia piange. Piange le morti di Ivan, Romeo e Marco, i tre ragazzi deceduti in seguito al terribile incidente stradale avvenuto alla periferia di Foggia, in via Manfredonia, intorno alle 23 del 3 gennaio. Terribile per la dinamica, atroce per il destino – beffardo e assurdo – che ha consegnato al cielo due amici e un 36enne, strappandoli alla terra, alle famiglie, agli amici e ai conoscenti.

A una comunità chiamata più volte a riprendersi da simili tragedie e costretta, spesso, a fermarsi e a riflettere sulle terribili conseguenze che una distrazione alla guida, una manovra azzardata o la velocità eccessiva, producono, disarmando tutti e lasciando un vuoto incolmabile.

Scorrono i minuti e le parole, scivolano i ricordi e le immagini. Di Romeo e di Marco, giovani simpatizzanti cinquestelle, che soltanto un’ora prima, in un pub del centro storico di Foggia, brindavano - probabilmente alla vita - sognando un anno migliore.

E pensare che, dopo aver trascorso il Capodanno a Tarnow (in Polonia), soltanto qualche ora prima dell’appuntamento con la morte, dal suo profilo FB Marco aveva annunciato il suo ritorno in città : “Riparto per la città dei chiacchieroni e finti amici, non tutti per fortuna”. Commuove, a rileggerla, la risposta di Romeo: “Ti aspetto”. O la successiva dichiarazione d’amicizia di Marco: “Tu, Romeo Pontone, rientri negli amici veri”.

Ma emozionano, ancor più, gli ultimi pensieri di Romeo, le sue riflessioni sulla vita e sull’amore: “Se ami, se sei amato, troverai sempre un modo, anche se ti sembrerà strano, duro, terribilmente difficile o addirittura impossibile, è proprio quella la strada, quell'unica strada che può condurti concretamente lontano dalla disperazione e dal rimpianto. Solo così, potrai goderti e viverti pienamente la propria vita, che poi resta comunque una sola”.

Due amici inseparabili, quindi, il cui destino si è incrociato con quello di Giuseppe Ivan Palladino, descritto come un bravissimo ragazzo, onesto e sincero, sorridente, divertente e piacevole. “Troppo bravo per rimanere su questo Pianeta” come scrive Aida.

Tre vite spezzate e tre sogni infranti, una comunità colpita al cuore e un vuoto incolmabile per chi li ha conosciuti, vissuti, amati e stimati. Un bilancio tragico.

Ora, per amici e parenti, non resta che aggrapparsi ai ricordi, ai momenti trascorsi in loro compagnia, ai loro volti, pieni di speranze e voglia di vivere. Foggia piange, ma guarda avanti, nel ricordo di Ivan, Marco e Romeo.

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