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Incidenti stradali

L’Università di Foggia piange Mario Solazzo, il 49enne morto in un terribile incidente

Quarantanove anni, originario di Candela, lascia moglie e due figli. Il Direttore generale dell'Università di Foggia: «Non ci sono parole per spiegare la perdita umana e professionale che abbiamo subito”

Anche la comunità universitaria si stringe ai familiari, agli amici e a quanti hanno conosciuto Mario Solazzo, impiegato del settore contabilità e adempimenti fiscali dell'Università di Foggia tragicamente scomparso ieri pomeriggio a causa di un violento incidente stradale avvenuto sulla Strada Statale 673.

Quarantanove anni, uomo sereno e aperto al dialogo, di grande competenza ed estrema affidabilità, sempre disponibile e attento alle esigenze dei suoi colleghi e del prossimo, con Mario Solazzo l'Università di Foggia perde non soltanto un prezioso collaboratore ma anche un uomo in grado di rappresentare al meglio il valore aggiunto dell’Ateneo: il senso di appartenenza e la condivisione di un cammino comune. 

Queste le parole del Rettore Maurizio Ricci: “Questa Università si regge proprio sul senso di sacrificio e di appartenenza che dimostrano quotidianamente persone come Mario Solazzo, la perdita del quale rappresenta, per tutta la comunità accademica, innanzi tutto un grave lutto. Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, la scomparsa dello studente Mario Del Sordo sempre a causa di un incidente stradale. Ieri quella del nostro prezioso dipendente Mario Solazzo. L'Università di Foggia, come avvenuto nel passato, deve fare tesoro di queste umanità e delle eredità lasciateci in consegna da queste persone, sul loro esempio di piccoli eroi della quotidianità deve poggiare il nostro futuro. Oggi è una giornata di grande dolore, l'Ateneo che ho l'onore di rappresentare da oggi si scopre un po' più povero”.

Mario Solazzo era sposato ed aveva due figli, alla sua famiglia - in particolar modo - l'Università di Foggia rivolge tutto il proprio affetto e il proprio sostegno in queste ore così difficili. 

Per il direttore generale dell'Università di Foggia, dott. Costantino Quartucci, “non ci sono parole sufficientemente significative in casi come questi per spiegare la perdita umana e professionale che abbiamo subito con la scomparsa di Mario. Resta quello che di buono lui ha saputo fare e insegnarci, la disponibilità e l'umiltà con cui si approcciava a tutte le cose che faceva, la competenza che lo contraddistingueva. Una notizia che ci ha sconvolto e turbato profondamente, questa è e resta una famiglia unita al di là di qualsiasi retorica: lo ricorderemo così Mario, per la sua sobrietà che era anche la sua grande forza”

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