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Cronaca

Da Foggia ad Aosta 'un aiuto per Giulia', la bambina di sette anni che lotta contro la leucemia

Mamma foggiana e padre di Campomarino si trasferirono da Foggia ad Aosta da Foggia. Il 12 gennaio la piccola Giulia scopre di avere leucemia linfoblastica acuta. Avviata una raccolta fondi per sostenere le spese

Giulia ha sette anni, ne compirà 8 il prossimo 9 agosto. È una bimba bellissima e vivace; vive ad Aosta, dove sua mamma Valentina (di Foggia) e il papà Gianmatteo (di Campomarino) si sono trasferiti quando lei aveva pochi giorni di vita. Ad Aosta, cinque anni fa, è nato il fratellino Samuele, e sempre lì nascerà a maggio il terzogenito.

Quella di Gianmatteo, poliziotto che presta servizio presso la Questura di Aosta, e Valentina, casalinga, è la tipica vita di una normale famiglia italiana, divisa tra bambini, scuola e lavoro, nel segno della semplicità e dell'amore. Ma dal 12 gennaio scorso qualcosa cambia. Giulia torna dagli scout, si fa la doccia, ma dopo un po’ comincia a non sentirsi bene. Si sente debole e ha la febbre alta. Un malessere che perdura anche nei giorni seguenti, finché non si decide di effettuare delle analisi. I valori dell’emocromo non sono buoni, per questo viene trasferita d’urgenza all’Ospedale ‘Regina Margherita di Torino’ per degli ulteriori accertamenti. La diagnosi è come un pugno allo stomaco: quella che sembrava una forte anemia è invece una leucemia linfoblastica acuta, volgarmente nota come tumore del sangue.

Da lì è cominciata una nuova vita per Valentina e Gianmatteo, contraddistinta dalle lacrime e dallo sconforto iniziali, ai quali però fa seguito la voglia di lottare. Ad alimentarla e darle corpo sono i sorrisi trascinanti di Giulia che dovrà sottoporsi a un ciclo di cure che durerà due anni. “E’ stata una bella batosta, ma dopo due mesi esatti abbiamo somatizzato la notizia. È la forma di leucemia più comune tra i bambini – racconta Gianmatteo – e per fortuna anche quella più curabile. Tuttavia l’iter resta lungo, perché al termine dei due anni si dovrà sottoporre a controlli frequenti”.

Aosta-Torino, Torino-Aosta, un percorso che la mamma e il papà di Giulia sono costretti a sostenere assai di frequente, con tutti i disagi economici che ne conseguono: “L’autostrada da Aosta a Torino è la più costosa d’Italia, 35 euro per percorrere 90 km, la stessa distanza che separa Campomarino e Foggia, dove al massimo si paga qualche euro”. Autostrada, unita al carburante e ai rigidi dettami alimentari che Giulia deve seguire (“non può mangiare cibi freschi, ma solo surgelati”) diventano un fardello difficile da sostenere per una famiglia con un solo stipendio la cui consistenza non è di certo quella di un magnate.

I primi giorni di cure vengono trascorsi tra ricoveri prolungati e sedute in day hospital “perché per i bambini è fondamentale stare più tempo possibile a casa”. Casa e ospedale le tappe di Giulia, che non può più andare a scuola (viene seguita dai maestri in ospedale) perché, nel frattempo, è stata sottoposta a un intervento chirurgico nel quale le è stato impiantato un catetere venoso centrale funzionale all’assunzione dei farmaci e ai prelievi del sangue.

Da circa 50 giorni si sta sottoponendo a dei cicli di polichemioterapia, un trattamento che vede l’impiego alternato di più farmaci: “Si basa sul protocollo europeo. Giulia ha dovuto sostenere prima una cura con alto dosaggio di cortisone (con le conseguenze che porta quel farmaco). Adesso le stanno somministrando un altro farmaco in combinazione con delle ‘pastigliette’ che assume a casa tutti i giorni. Da qualche giorno, però, abbiamo dovuto temporaneamente sospendere le pasticche per i valori fuori norma del fegato”, spiega Gianmatteo.

Per il resto, si vive alla giornata, tenendo viva la fiamma della speranza alimentata da una forte fede nel Signore: “La bambina per ora sta reagendo bene. La terapia è caratterizzata da varie fasi: vengono effettuati dei prelievi del midollo periodici: i primi due sono stati positivi, poi il terzo prelievo effettuato al 33esimo giorno sarà comparato con quello del 78esimo giorno”. La cura è pesante, ma Giulia è una bimba forte: “C’è stato il problema dei capelli, lei li ha sempre portati lunghi. Un po’ alla volta glieli abbiamo tagliati, ma è bellissima anche con i capelli corti”, racconta Gianmatteo, mentre al telefono irrompe la dolcissima voce di Giulia, raggiante per l’album e le figurine regalatele dal nonno di Foggia, e impaziente di incollarle insieme al papà.

Un papà e una mamma per i quali la macchina della solidarietà si è subito messa in moto: “I primi tempi cercavo di fare turni supplementari per guadagnare qualcosa in più. Poi, per fortuna, i miei colleghi si sono attivati, organizzando una colletta. Lo stesso hanno fatto gli amichetti di Giulia”. E su Facebook è stata rilanciata dalla zia di Giulia una raccolta fondi per aiutare la famiglia ad alleggerire almeno economicamente il lungo percorso che la attende, e che terminerà proprio il 9 agosto prossimo, giorno in cui Giulia compirà otto anni (E' possibile effettuare un versamento sul conto intestato a Gianmatteo Pacifico, Iban IT 13X0100501200000000004733, causale ‘un aiuto per Giulia’). I soldi non serviranno ad accorciare i tempi della cura, ma saranno un valido aiuto e garantiranno un pezzetto di serenità alla famiglia. Al resto ci penseranno la forza di Giulia, la piccola guerriera di casa, e il coraggio e la fede di mamma Valentina e papà Gianmatteo.

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