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Cronaca

Gestione C.A.R.A., Giuseppe Scozzari: “Vicenda di una gravità inaudita”

Ottanta lavoratori chiedono soltanto che sia rispettato l'art 5 della convenzione stipulata tra l'UTG di Foggia e l'ente gestore. Padre Maira: "Si vedono troncare il rapporto lavorativo senza riuscire a capirne il motivo"

Non si placa la polemica sulla decisione del Consiglio di Stato di ordinare il reintegro della Croce Rossa Italiana nella gestione del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone.

A parlare è il presidente del consorzio Connecting People, Giuseppe Scozzari, che giudica la vicenda di una gravità inaudita perché, a suo dire, “si starebbero svolgendo nel silenzio assoluto, ed a volte con la complicità dei media locali e nazionali”.

Lo scorso 21 Dicembre 2011 il Consiglio di Stato ha ordinato il reintegro entro 30 giorni della Cri nella gestione del Cara foggiano, che avrebbe giudicato “illegittima” la gara di affidamento dei servizi vinta dal 2010 in poi dal consorzio “Connecting People”.

Quello che ancor di più però ci preoccupa e ci ferisce come operatori umanitari è l’altra parte della vicenda che è poco conosciuta e non vuole essere portata alla luce del sole” afferma Scozzari.

La Croce Rossa Italiana, per ragioni a noi giuridicamente ed umanamente incomprensibili, si rifiuta categoricamente di riassorbire il personale uscente che era in forza al nostro Consorzio quindi quello che apparentemente sembra un affare “burocratico” nasconde in realtà un problema sociale e giuridico ben più importante perché a pagarne per primi e direttamente le conseguenze, vi sono 80 lavoratori (e rispettiva famiglie) che chiedono soltanto che sia rispettato l’art 5 della convenzione stipulata tra l’UTG di Foggia e l’ente gestore. Tale articolo garantisce la continuità lavorativa per i lavoratori in caso di cambi di gestione di qualsiasi natura (l’ente gestore che subentra deve cioè assumere i lavoratori che già prestavano servizio_ art 37 CCNL cooperative sociali richiamato dal’art 5 della convenzione)” dichiara il presidente.

Dicevamo problema sociale, per quelle famiglie, e giuridico, perché se il Prefetto di Foggia continuerà con l’avallare questo rifiuto di CRI, si creerà un precedente pericolosissimo ed estendibile a tutta Italia mettendo in serio pericolo tutti i lavoratori dei vari centri per immigrati (e non solo) sparsi sul territorio. Non solo quindi chiediamo la mobilitazione dei media, ma auspichiamo interventi netti e precisi da tutte le associazioni di categoria che operano nel terzo settore” conclude.

Alla denuncia del presidente Scozzari si aggiungono le parole di speranza e di conforto di Padre Arcangelo Maira: “Da qualche giorno molte persone si stanno chiedendo come andrà a finire la vicenda riguardante il futuro gestore del CARA di Borgo Mezzanone, ma in modo particolare i circa 80 lavoratori regolarmente assunti dal consorzio Connecting People e quelli avvicinati dalla Croce Rossa Italiana. Specialmente i primi, che si vedono troncare il rapporto lavorativo senza riuscire a capirne il motivo, certamente non aspettano con le mani in mano: giovedì sera una loro delegazione si è recata in visita dall'arcivescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo mons. Michele Castoro, sotto la cui responsabilità pastorale ricade il territorio dove è ubicato il CARA, in cerca di una buona parola di conforto e di speranza. Calorosa e fraterna è stata l'accoglienza nel suo ufficio personale e subito il dialogo ha assunto un tono pacato e sereno. Gli sono state presentate le perplessità riguardo la scarsa possibilità di essere integrati nel nuovo organico. Malgrado le regole, disuguali per i due contendenti, lo impongono solo alla Connecting People, la CRI non ne è obbligata, anzi dai suoi portavoce viene affermato chiaramente che non verranno presi in considerazione. Questo ha toccato il cuore del vescovo che ha ricordato che è prassi in moltissimi altri casi e risulta essere una facilitazione nella gestione. Afferma infine, nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità: “Mi sembra doveroso esprimervi la mia fraterna solidarietà, nella speranza di vedere un impegno serio nella difesa dei vostri diritti da parte delle istituzioni, delle rappresentanze sindacali, delle organizzazioni interessate alla gestione del CARA.”

 

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