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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Carpino

Nessuna richiesta di riscatto, ma che fine ha fatto la bara di Piccininno?

Da 10 giorni, ormai, i familiari del patriarca della musica popolare garganica hanno perso le tracce del feretro di Piccininno, asportato dalla cappella di famiglia nella notte tra il 18 ed il 19 dicembre

E’ ancora mistero in merito al furto della bara contenente le spoglie del maestro Antonio Piccininno, l’ultimo dei ‘Cantori di Carpino’ scomparso il 9 dicembre scorso all’età di 100 anni, sul Gargano.

Da 10 giorni, ormai, i familiari del patriarca della musica popolare garganica hanno perso le tracce del feretro di Piccininno, asportato dalla cappella di famiglia nella notte tra il 18 ed il 19 dicembre. Nel cimitero di Carpino non ci sono telecamere: ad agire devono essere state più persone che hanno rotto la lapide e portato via la bara, caricandola presumibilmente su un furgone. Ad accorgersi dell’accaduto, sono stati i due figli di Antonio, Michele e Carlo, che hanno dato l'allarme ai carabinieri.

"Gente malata che ferisce l'intera comunità garganica"

Gli investigatori tendono a escludere che possa trattarsi di un atto vandalico fine a sé stesso: chi ha agito era sicuramente interessato a quella tomba. I ladri hanno divelto la lapide e poi hanno portato via la bara. Ad agire potrebbe essere stato un gruppo di mitomani, ma è anche ipotizzabile che il movente possa essere la richiesta di un riscatto.

Sull’accaduto continuano serrate le ricerche dei militari che dopo aver setacciato l’intero cimitero - perlustrando anche i loculi vuoti, per verificare una tumulazione momentanea, in attesa di portare il feretro fuori dal cimitero in un secondo momento - hanno spostato il raggio delle ricerche altrove. A dieci giorni dalla profanazione della tomba, alla famiglia di Piccininno non è giunta alcuna richiesta di riscatto.

VIDEO | ADDIO AD ANTONIO PICCININNO, ANIMA DELLA MUSICA POPOLARE

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