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Cronaca

Regione ‘amica’ della Capitanata, oltre 1 miliardo per strade e lavori pubblici. Strigliata ai Comuni: "Non sfruttate tante risorse”

In cinque anni, fondi a 'nove zeri' al Foggiano per lavori pubblici, strade, dissesto idrogeologico. Giannini: "Non credo che la Capitanata abbia mai avuto un'attenzione simile. Proponete progetti cantierabili, non sogni"

"In cinque anni, nel corso dell'attuale legislatura, abbiamo investito un miliardo e trecento milioni di euro in provincia di Foggia per lavori pubblici, strade, dissesto idrogeologico. Nelle prossime settimane consegneremo un report di tutte le risorse stanziate, dettaglieremo tutti i finanziamenti destinati alla Capitanata. Faremo parlare i numeri e le carte".

Ad annunciare un approfondito dossier è l'assessore al Bilancio della Regione Puglia Raffaele Piemontese, in occasione della sottoscrizione dei ventuno disciplinari con altrettanti sindaci dei piccoli comuni per l'attuazione del Piano straordinario di messa in sicurezza delle strade comunali in provincia di Foggia, negli uffici della Regione Puglia in via Volta a Foggia.

Accanto a lui c'è l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Giovanni Giannini e gli fornisce l'assist. "È stato un amico di questo territorio - ha detto il collega foggiano rivolgendosi agli amministratori presenti - Molti di voi hanno bussato tante volte alle porte dell'assessorato al quarto piano e, nei limiti del possibile e di un gioco di squadra, ha dato grandi risposte alla provincia di Foggia. Noi abbiamo sempre offerto ai Comuni, gli enti più vicini ai cittadini, massima collaborazione istituzionale. Siamo stati accanto a loro e hanno avuto tutto il nostro sostegno. Penso che questo territorio, in questi cinque anni, abbia fatto un salto di qualità".

"Noi parliamo il linguaggio della concretezza, non dell'illusione. I numeri sono qui. Abbiamo fatto un'opera di ricognizione e rendicontazione di tutto quello che è stato fatto in Puglia, per quello che riguarda le mie deleghe, Infrastrutture, Trasporti, Risorse idriche, Dissesto idrogeologico, Sismica - aggiunge l'assessore Giannini - È una cifra al netto degli interventi del dissesto idrogeologico gestiti dal commissario. Io non credo che la provincia di Foggia abbia mai avuto un'attenzione di questo genere. Un miliardo e trecento milioni di risorse stanziate, di finanziamenti erogati, messi a disposizione del territorio significa crescita, sviluppo, lavoro, recupero del degrado territoriale, perché noi abbiamo perso la cultura della manutenzione e questi dati invece vanno in senso opposto, nella direzione del recupero delle debolezze del territorio, soprattutto il vostro, che è tanto bello quanto fragile. Noi questa sensibilità l'abbiamo manifestata in maniera inconfutabile, perché se c'è qualcosa sulla quale non si può discutere è la concretezza degli atti e dei numeri. Dal primo giorno, su indicazione del presidente, abbiamo lavorato nell'ottica di aiutare gli enti e le comunità più deboli della Puglia. Dal resoconto, comune per comune, potrete verificare se abbiamo detto la verità, con un obbligo: se le cose stanno come sono scritte lo dovete dire, perché la gente deve essere chiamata ad esprimere il proprio giudizio su come è stata governata questa regione".

Ma l'assessore regionale ai Lavori Pubblici fa anche una strigliata ai sindaci e suona la sveglia, invocando il protagonismo dei campanili: "Il dissesto idrogeologico nel nostro territorio doveva essere preso di petto. Il fondo di rotazione per la progettazione di opere di mitigazione del rischio idrogeologico è stato utilizzato appena: su venti milioni credo che ce ne siano disponibili ancora quattordici. Perché non viene sfruttato questo strumento che vi mette nella condizione di cogliere le opportunità quando ci sono le risorse disponibili? Sul dragaggio dei porti, tanto casino e poche richieste. L'acquisto di bus urbani nuovi a costo zero per il Comune: sono avanzati soldi, stiamo riproponendo l'offerta. Non funziona così: dev'esserci un filo diretto, dovete controllare il sito della Regione, dovete cogliere le occasioni. Se non c'è il protagonismo che parte dalla base come facciamo, rischiamo di cadere nel sospetto del favoritismo, che non esiste. Se c'è una norma che consente un'operazione, quella norma dà l'avvio ad una 'competizione' pubblica. Chi arriva arriva, se i fondi sono a sportello, quando finiscono i finanziamenti non si può fare più niente".

Il riferimento è all'acquisto di due beni culturali a San Marco la Catola e a San Nicandro Garganico, citato dal collega Piemontese che alle polemiche ricamate attorno all'operazione ha risposto richiamando la norma: i sindaci di quei comuni hanno presentato istanza, sulla base della disponibilità a vendere del soggetto privato proprietario del bene. "Vorremmo risolvere alcuni problemi rimasti aperti: la piattaforma logistica dell'Incoronata, per esempio. Non si capisce come finirà questa storia. Noi i soldi li abbiamo messi. Quando ci sono delle risorse da utilizzare dobbiamo essere pronti a proporre azioni che siano realizzabili,non i sogni - ha concluso Giannini - Dobbiamo avere la capacità di proporre dei progetti cantierabili, perché così si vince".

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