Ordinanza anti-botti, le associazioni a Landella: “Inviti i cittadini a rispettarla spiegandone i motivi"
Con una lettera inviata a Sindaco e Prefetto, le associazioni ambientaliste foggiane chiedono che anche quest’anno sia riproposta l’ordinanza per scongiurare danni ad animali e persone, e contrastare l’illegalità
Le feste natalizie sono ormai alle porte. E come di consueto, saranno tante le persone che nei giorni prossimi, in particolare quelli che porteranno alla notte di San Silvestro, celebreranno l’ultimo dell’anno con i fuochi pirotecnici e i botti. Ecco perché le associazioni foggiane ‘A casa di Arturo’, ‘Cicloamici Foggia FIAB’, ‘Centro C.O.S.E.’, ‘Centro Studi Naturalistici ONLUS – Pro Natura Foggia’, ‘Liberazione Animale’, ‘LIPU Foggia’, ‘Circolo Gaia di Legambiente Foggia’, ‘Guerrieri con la Coda’, ‘Volontari Protezione Animali Foggia’, ‘Capitanata Rifiuti Zero’, hanno sottoscritto una lettera inviata al Sindaco e al Prefetto affinché sia emessa un’ordinanza contro i fuochi d’artificio.
“Ad oggi più di 4000 comuni italiani, compreso il Comune di Foggia - dimostrando buonsenso e rispetto del quieto vivere comune - hanno vietato fuochi pirotecnici e botti”, si legge nella lettera. Un provvedimento che le associazioni ritengono fondamentale, perché i fuochi d’artificio e i botti “provocano paura ad animali e persone anziane, ma non solo. L’ordinanza limiterebbe il rischio di infortuni gravi e, in alcuni casi mortali, che puntualmente si registrano ogni anno.
E poi “i fuochi pirotecnici provocano inquinamento e gravi danni alla salute. il fumo denso che rimane nell'aria anche per ore dopo la deflagrazione dei fuochi artificiali è composto da polveri sottili ed ultrasottili, cancerogene e nocive per la salute, soprattutto delle persone affette da patologie polmonari, malattie respiratorie o intolleranti a sostanze chimiche ad alta volatilità. Per uno spettacolo di 5-10 minuti vengono utilizzati circa 80-100 kg di prodotti, tra cui arsenico, antracene, alluminio, diossina, nitrato di bario, perclorato di potassio, solfati di rame, piombo e molte altre sostanze velenose, che, persistendo nell'ambiente, vanno ad aumentare l'inquinamento dell'aria che, in maniera più o meno pesante, caratterizza i nostri centri urbani”.
Senza contare il problema illegalità: “Nelle fabbriche di produzione dei fuochi artificiali, spessissimo viene utilizzata manodopera minorile e lavoratori in nero e questo non solo in Cina, in India e nell'Asia meridionale, ma anche nel nostro Sud Italia. Inoltre, specie con l'approssimarsi della fine dell'anno, si vedono spuntare come funghi bancarelle di ambulanti, spesso totalmente abusive e tristemente protagoniste di sequestri di materiale esplodente non a norma”.
Le associazioni concludono con un appello al sindaco: “Faccia un passo in più. Basterebbe un comunicato a mezzo stampa o tv, un manifesto o un post sui social network, per invitare i cittadini a rispettare l’ordinanza, spiegandone i motivi concreti, piuttosto che farla scendere dall’alto come mero divieto. Si sa, vale più un esempio di mille parole, soprattutto se proveniente da una figura istituzionale, quale lei è.
Ovviamente, la collaborazione della Prefettura è di fondamentale importanza: solo un'adeguata attività di controllo e repressione delle violazioni può far sì che le prescrizioni che il Sindaco vorrà adottare siano pienamente efficaci, a vantaggio della salute e della sicurezza di tutti”.