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Cronaca

Io infermiera, dal matrimonio (annullato) al reparto Covid di Foggia: "Ho rinunciato a tutto, rischio la pelle ogni giorno"

Avrebbe dovuto sposarsi ma si è vista costretta ad annullare il matrimonio. La testimonianza di Fabiana, infermiera nel reparto Covid del Policlinico Riuniti di Foggia

"Indignata e delusa", catapultata da un giorno all'altro in una realtà, surreale, che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di dover vivere. Men che meno Fabiana, infermiera in primissima linea del reparto Covid-19 del Policlinico Riuniti di Foggia, che per via della pandemia da Coronavirus si è vista costretta ad annullare e rimandare il matrimonio. 

Per proteggere la sua famiglia, il suo fidanzato e futuro sposo con il quale convive da due anni, Fabiana ha scelto di trasferirsi in un altro appartamento, "per stare da sola". "Ho rinunciato ai miei comfort e alle mie abitudini, lontana dai miei affetti poiché in questo momento svolgo un lavoro pericoloso. Mi sono allontanata da tutti per proteggerli".

Ogni mattina l'infermiera foggiana indossa i dispositivi di protezione per assistere i malati colpiti dal mostro invisibile: tuta, occhiali, copriscarpe, quattro paia di guanti e due tipi di mascherine. La divisa del guerriero, di chi sa che ogni giorno dovrà fare i conti con il mostro invisibile, il killer che uccide senza sé e senza ma le persone più fragili. 

E mentre nell'inferno dei reparti dell'ospedale Covid-19 Fabiana rischia di contagiarsi e trascorre gran parte della giornata in una stanza, isolata, in giro si registrano ancora una serie di comportamenti irresponsabili, "di persone che escono in continuazione per fare la spesa comprando una cosa alla volta" tuona l'infermiera.

Fabiana non ci sta e lancia l'allarme: "Ogni giorno vanno al tabacchino, poi dal giornalaio, poi alle Poste etc etc. Credo che per colpa di queste persone il mio isolamento e il mio lavoro andranno avanti per molto tempo. Non lamentiamoci quando e se il premier Conte prorogherà ancora le misure ristrettive e di contenimento del contagio. Facciamoci tutti un esame di coscienza, a lamentarsi son tutti buoni ma chi davvero si impegna per cercare di superare questo momento?" chiosa l'operatrice sanitaria del reparto Covid del Policlinico.

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