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Cronaca Cerignola

Mezzi bloccati alle porte di Foggia e cassonetti a fuoco: ennesima emergenza rifiuti a Cerignola

L’impianto di biostabilizzazione è chiuso su provvedimento della Regione, l’indifferenziata dell’intero consorzio dirottata su Foggia e fila di tir che attendono di scaricare

Il fronte rifiuti il tallone di Achille di un territorio (e di una Regione) che non riesce a mettere seriamente mano alla programmazione del comparto. Accade così che, ciclicamente, esploda l'emergenza. Ed una robusta mano la danno le inefficienze di carattere gestionale. Tra Foggia e Cerignola ieri giornata campale. Da un paio di settimane l'impianto di biostabilizzazione è chiuso su provvedimento della Regione, dopo il fallimento della società bulgara sulla quale poggiava la polizza fideiussoria e una relazione di 130 pagine dell'Arpa pregna di irregolarità.

Il commissario dell'agenzia regionale per la gestione del ciclo dei rifiuti, Gianfranco Grandaliano, dirotta l'indifferenziata dell'intero Consorzio su Foggia. Ma l'impianto dauno pare non farcela. Ieri fila di tir all'ingresso della struttura, impossibile pensare di scaricare. Foggia ha la precedenza, nei comuni "ospiti " la raccolta si  inceppa.

A Cerignola, ma anche a Orta Nova, come se non bastasse, oltre alla mancata raccolta, vanno a fuoco i cassonetti, San Ferdinando incrocia le braccia. Mancano anche gli stipendi a Sia, lamentano. Decine gli interventi dei vigili del fuoco impegnati tutta la notte per spegnere i roghi.

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"Non è vero - dichiara il presidente del Consorzio, Franco Metta, a Foggiatoday-. C'è un leggero ritardo di cinque giorni. Ma i mandati sono in banca e sono ampiamente esaustivi per gli stipendi. Ritardiamo perché i Comuni ritardano. Si lamentano ma ritardano" sbotta il sindaco di Cerignola. Ieri ha firmato una ordinanza per scaricare nel centro di raccolta comunale sì da compattare i rifiuti e partire per Foggia con meno mezzi.

"È un problema gestionale - scandisce Grandaliano a Foggiatoday-. L'impianto di Foggia è autorizzato per 500 tonnellate. Con i rifiuti del Consorzio ofantino siamo sotto quella soglia, dunque ce la fa. Ovviamente se non ci si organizza e si scarica tutti alla stessa ora, l'impianto si blocca". Così liquida il commissario: la questione sarebbe meramente organizzativa, insomma, a creare caos sarebbero gli stessi amministratori.

Fatto sta che la raccolta è ferma e i mezzi bloccati. Metta chiede risposte, chiamando in causa proprio Grandaliano ed il presidente della Regione, Michele Emiliano: "Io ho sottoscritto un'ordinanza, assumendomi ogni responsabilità a fronte dell'emergenza. Ora attendiamo provvedimenti straordinari dalla Regione". Sul tavolo c'è la necessità, urgente, di riaprire l'impianto di Cerignola. E l'aiuto può arrivare solo da Bari. "Stiamo valutando le modalità di intervento" ammette alla fine il commissario regionale. Ma sono i tempi il nodo cruciale. "Le azioni saranno imminenti" garantisce. Si attendono sviluppi.

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