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Cronaca San Severo

Investito, viene soccorso dai volontari (che fanno l'amara scoperta): nel corpo del cane pallini da caccia

San Severo (Foggia), operatori Enpa soccorrono un cane investito, ma le radiografie rivelano la presenza, nel corpo, di pallini di un fucile da caccia. Enpa: “Attività venatoria pericolosa per tutti”

Gli operatori Enpa della Sezione di San Severo ricevono la segnalazione di un cane randagio investito. Escono, soccorrono il cane e lo portano dal veterinario. Le radiografie sono chiare: l’investimento gli ha procurato una lussazione all’anca e una lesione vertebrale, ma il cane è stato colpito in passato dalla fucilata di un cacciatore.

E’ questa la storia di Danilo, un randagio in difficoltà di circa sette anni, segnalato da alcuni cittadini e subito soccorso dagli operatori della SezioneEnpa di San Severo alla periferia del centro abitato del Foggiano. All’arrivo, gli operatori della Protezione Animali hanno trovato un cane immobile e dolorante, ma senza alcuna ferita apparente.

Portato immediatamente dal veterinario, al cane sono state fatte le radiografie e dalle lastre sono emerse la lussazione all’anca e la lesione vertebrale, ma è emersa un’altra verità: il povero Danilo, in un passato recente, è stato colpito da una rosa di pallini da caccia, riuscendo per fortuna a sopravvivere.

«Una delle facce sconosciute della caccia che intendiamo rendere nota - dichiara Annamaria Procacci, consigliera nazionale di Enpa e responsabile Fauna Selvatica per conto dell’associazione - è il gran numero di vittime che questa attività, che alcuni vorrebbero definire “sportiva”, causa al di là della strage degli animali selvatici. Soprattutto cani: quelli coinvolti nelle attività di sparo, quelli uccisi deliberatamente perché ritenuti ormai “inabili” alla pratica venatoria o perché considerati importuni, quelli vittime di “proiettili vaganti”. Il tutto in violazione di una chiara normativa nazionale, la legge 281/91, quella che tutela gli animali d’affezione e sulla cui applicazione, in particolare per quanto concerne l’anagrafe canina, occorrerebbe un piano specifico per il controllo dei cani da caccia».

Danilo in questo momento è seguito, curato e accudito dagli operatori Enpa di San Severo.

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