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Cronaca Manfredonia

La stazione del Corpo Forestale dello Stato all’Oasi lago Salso è realtà

Pecorella: "Questa zona umida che deve assolutamente dotarsi di un piano di rilancio e sviluppo soprattutto turistico"

Dopo una lunga campagna di sensibilizzazione, che ha visto l’Ente Parco Nazionale del Gargano ed il suo presidente, l’Avv. Stefano Pecorella, in primissima linea, dal 1° marzo l’Oasi Lago Salso ha finalmente la sua stazione del Corpo Forestale dello Stato.

Infatti, la zona umida più importante del Mediterraneo, si è dotata di un fondamentale presidio di prevenzione e repressione di reati ambientali dei quali era continuamente oggetto per mano di speculatori e di soggetti che non hanno a cuore la tutela e valorizzazione di un così importante patrimonio del Gargano e di tutto il Mezzogiorno d’Italia.

“Esprimo viva soddisfazione per questo importante obiettivo raggiunto” ha dichiarato il Presidente Pecorella. “Era da tempo che auspicavamo l’insediamento di una stazione del Corpo Forestale dello Stato e personalmente, assieme ai rappresentanti territoriali di queste forze dell’ordine, sono stato più volte a Roma presso il Ministero dell’Ambiente, che, nonostante i tagli e le restrizioni economiche, ha accolto le nostre richieste di salvaguardia e valorizzazione della zona umida con il più alto tasso di biodiversità del Sud Europa”. Per troppo tempo l’Oasi Lago Salso, punta di diamante del Parco, è stata vittima di bracconieri e speculatori (diversi gli incendi dolosi registrati nell’ultimo biennio), senza però un vero e concreto piano di rilancio e sviluppo.

“Diversi sono i progetti posti in essere per ricostruire l’inimitabile habitat di questa zona - ha aggiunto il Presidente - ed i risultati, a livello di rinaturalizzazione e ripopolamento della fauna, ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare al ritorno stanziale di diverse coppie di cicogne che sono tornate a nidificare e, come loro, milioni e milioni di volatili che ogni anno, al momento della migrazione, scelgono l’Oasi Lago Salso come ‘autogrill’ per sostare e riposare per poi riprendere il loro viaggio. Stiamo parlando di una zona che per bellezza ed interesse naturalistico lascia a bocca aperta tutti coloro i quali la visitano. Purtroppo questo non basta.

Bisogna dotare l’Oasi di un piano di sviluppo e valorizzazione pluriennale che preveda servizi ed opportunità turistiche, a partire dal segmento scolastico. Non possiamo permettere che tutti gli investimenti fatti sin ora – ha sottolineato - cadano nel vuoto. Se quest’Oasi deve esistere deve  esprimere al massimo le sue potenzialità dalle quali ricavare opportunità economiche ed occupazionali.

Come Parco abbiamo già realizzato un avveniristico Centro Visite, ma, da tempo, prevediamo altri importanti investimenti, come il Centro Polifunzionale”. Il presidente conclude così: “Mi auguro che l’insediamento del Corpo Forestale dello Stato sia l’inizio di una nuova stagione per l’Oasi. Le risorse economiche ed umane per investire in servizi e promozione ci sono e possono essere intercettati.

La sfida da vincere è superare gli steccati tra i vari soggetti che hanno competenza sull’area per poter ragionare e parlare finalmente all’unisono. Un proverbio delle tribù dei nativi americani asserisce : Non ereditiamo la terra dai nostri avi; la prendiamo a prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela”.

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