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Cronaca San Severo

GdF e Polizia confiscano i beni di Matteo Notarangelo: immobili, automezzi e società per 1 milione di euro

I beni del sanseverese erano già stati sequestrati: si tratta di 10 immobili, due società, nove automezzi e due rapporti bancari per un milione di euro

Questa mattina a San Severo i militari della Guardia di Finanza della compagnia del posto e gli agenti di polizia dell’Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza della Questura di Foggia, a seguito di complesse indagini patrimoniali svolte dagli specialisti della Guardia di Finanza e di accurati accertamenti svolti dalla Polizia di Stato, hanno proceduto all’esecuzione del provvedimento, disposto dal Tribunale di Foggia – Sezione II Penale- Ufficio Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Foggia, di confisca del patrimonio del sanseverese Matteo Notarangelo, classe 1956, soggetto gravato da numerosi precedenti penali e di polizia. 

Le immagini del blitz e della conferenza

I beni confiscati a Notarangelo

Nel dettaglio sono stati confiscati 10 immobili, 2 società con relativi beni aziendali, nove automezzi e due rapporti bancari per un valore di circa 1 milione di euro, risultati nella disponibilità del soggetto, considerato “socialmente pericoloso” nell’accezione del Codice antimafia, alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, denotanti una spiccata dedizione al crimine fin dal 1993 quali associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, insolvenza fraudolenta, bancarotta e reati tributari.

Le indagini e gli accertamenti

Le indagini eseguite dai finanzieri, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini, nonché nell’esame e confronto di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del proposto rispetto alla propria capacità reddituale ovvero del relativo nucleo familiare. Nello specifico, gli accertamenti hanno evidenziato una sperequazione tra i redditi dichiarati ed investimenti sostenuti pari a circa € 500.000,000 nel periodo compreso tra il 2006 e il 2015.  Gli accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato hanno inoltre consentito di evidenziare la pericolosità sociale del soggetto, basata sull’esame complessivo della personalità dello stesso, alla luce dei numerosi precedenti di polizia e penali e delle reiterate frequentazioni del predetto con pregiudicati.

Le strategie di contrasto alla criminalità

Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro sodali. Obiettivo strategico di primaria importanza è, infatti, quello del contrasto alle proiezioni economiche della criminalità, mediante l’aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali, nonché alle loro capacità di infiltrazione nell’economia legale.

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